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Recovery Fund, l’Europa dice “sì” a Conte

Il premier in conferenza, a chiusura del Consiglio europeo: "Uno strumento del genere era impensabile fino a adesso e renderà la risposta europea più solida e coordinata"

Il Consiglio europeo si chiude come l’Italia si augurava. Arriva il Recovery Fund, misura sulla quale il nostro Paese aveva posto il marchio dell’urgenza e su cui l’Europa si trova d’accordo. Uno strumento sul quale il premier Conte aveva particolarmente insistito, anche nella seduta decisiva, presentando all’Unione europea un’iniziativa congiunta con otto Paesi del novero dei 27 risultata, a detta dello stesso presidente del Consiglio, decisiva al fine di convincere i più scettici: “L’Italia è in prima fila a chiedere il Recovery Fund. Uno strumento del genere era impensabile fino a adesso e renderà la risposta europea più solida e coordinata”.

Il commento

Il premier, in una conferenza lampo post-Consiglio ha spiegato che “è passato il principio che si tratta di uno strumento urgente e necessario. E’ uno strumento che si aggiungerà a quelli varati e che renderà tutto molto più semplice”. Per il premier “la Commissione+ lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un Recovery Fund che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”. Soddisfazione anche per il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro: “Uno strumento fondamentale per proteggere le economie in difficoltà – ha spiegato su Facebook – e finanziare la ripresa, riconosciuto dagli Stati come necessario e urgente. E’ una grande vittoria, nostra e dei Paesi che l’hanno sostenuto”.

Le reazioni

Data limite 6 maggio. Entro quella giornata, i leader dell’Ue dovrebbero avere sul tavolo la proposta della Commissione europea sui Recovery Fund. Un tema sul quale è intervenuta anche la cancelliera tedesca Angela Merkel: “Questo – ha spiegato – significa per la Germania che noi dobbiamo essere disponibili a contributi di bilancio più alti di quanto avevamo messo in conto nell’ultima trattativa. La cancelliera ha sottolineato che questo “è giusto”. Mes, Sure e Bei operativi da giugno e ora ok al principio del Recovery Fund ‘urgente’, come aveva chiesto l’Italia, anche se con tutti i dettagli ancora da definire a cui lavorerà la Commissione nelle prossime settimane.

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