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LETTA SALUTA IL PARLAMENTO: “MA NON LASCIO PD E POLITICA”

“Mi dimetto dal Parlamento. Non dalla politica, non dal Pd. Da questo Parlamento”. Lo ha detto Enrico Letta intervenendo ieri sera a “Che tempo che fa”. Nel futuro dell’ex premier ci sono una “scuola di politiche” destinata ai giovani dai 19 ai 24 anni il rettorato della scuola di Affari Internazionali dell’Università di Parigi Sciences Po. “Non prenderò la pensione da parlamentare” ha sottolineato, aggiungendo che il suo non è un distacco ma solo una pausa dalla politica. La decisione, maturata negli ultimi mesi, era stata anticipata da Letta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, uscendo dal colloquio “rincuorato”.

L’ex vicesegretario non aveva invece comunicato la notizia al Pd e tantomeno a Matteo Renzi: “La apprenderà ora”, sorride. Poi aggiunge ironico: “Ne parleremo, i nostri rapporti sono sereni…”. Una battuta al messaggio “Enrico stai sereno” che Renzi gli inviò solo poche settimane prima di prendere il suo posto a Palazzo Chigi. Da allora, dopo la fotografia del gelido passaggio della campanella a Palazzo Chigi, i rapporti sono praticamente nulli. La ferita per Letta resta: “Per me e’ stata una cosa molto inaspettata, ma non solo per me…”. Dalle dimissioni annunciate dal Parlamento, dal libro in uscita, dalla sua scuola di “politiche” e dal nuovo lavoro nell’università parigina. Da qui, spiegano fonti vicine all’ex premier, Letta potrebbe ripartire anche per costruire una proposta politica alternativa a quella di Renzi (“Io detesto ‘House of cards'”, dice Letta della serie tv preferita dall’ex premier).

Di sicuro, negli ultimi mesi, il deputato Pd, che nel suo libro racconta le sue idee di “europeista convinto”, ha tenuto, riferiscono le stesse fonti, contatti di alto livello con alcuni leader europei, a partire da Angela Merkel, e anche con Barack Obama. Per ora, Letta ha raccontato così il suo progetto: “Voglio vivere del mio lavoro come ho vissuto per un po’ di anni della politica”. Senza pero’ lasciare il Pd: “Penso che il mio impegno di fondatore e’ l’impegno di chi crede nel grande disegno che in tanti abbiamo realizzato”. Le possibili fratture nel partito? “Spero di no, sarebbe un errore da parte di tutti”, risponde. La legge elettorale? “Spero che si trovi un’intesa, sarebbe la cosa migliore per tutti. La fiducia? Vedremo…”

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