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Nadef, Gualtieri: “Le tasse non aumentano e si ridurranno nel 2021”

Si è svolta questa mattina l'audizione del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri sulla Nota di aggiornamento al Def (Nadef)

Si è svolta questa mattina alla Camera l’audizione del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sulla Nota di aggiornamento al Def (Nadef) davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite.

Nadef

La Nadef indica “uno scenario prudente, con la stima di una contrazione del Pil del 9%” nel 2020: la vera sfida da affrontare perché le stime possano essere sorpassate consiste nel contenimento del virus“. Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha esordito davanti alle commissioni Bilancio.

“Riteniamo – ha aggiunto – che le misure di monitoraggio e di contrasto dell’epidemia unite all’attenzione e alla cautela da parte di tutti noi e la capacità di dispiegare una rete di protezione economico sociale come quella finora messa in campo consentiranno di limitare ricadute negative sull’attività economica”.

Assegno unico e riforma fiscale

La riforma fiscale sarà messa in campo in un orizzonte “triennale attraverso una legge delega che si raccorda alla riforma strettamente connessa che intendiamo adottare già a partire dal 2021″, val a dire l’assegno unico per i figli.

“Stiamo approfondendo in raccordo con il percorso parlamentare della legge delega le modalità e i tempi per l’assegno unico universale“.

Ringraziamento

“Voglio ringraziare quei contribuenti che anche nei mesi peggiori della pandemia hanno continuato a versare i propri oneri fiscali e contributivi anche se avevano diritto alla sospensione”.

Valutiamo proroga moratoria crediti imprese

“Stiamo riflettendo e valutando un ulteriore prolungamento della moratoria sui crediti” per le imprese “che scade attualmente il 31 gennaio”. Così il ministro Gualtieri rispondendo alle domande dei senatori.

Tasse giù con cuneo, modulo Irpef da 2022

“Le tasse non aumenteranno ma si ridurranno l’anno prossimo, ci sarà a regime per 12 mesi la riduzione sostanziale dell’Irpef attraverso l’estensione annuale della della riduzione del cuneo fiscale che quest’anno è partita a luglio, e ci sarà la fiscalità di vantaggio per il Sud per tutto l’anno. Già questi due elementi determineranno una riduzione” delle tasse.

Anche la riforma fiscale “punta a una riduzione fiscale che noi intendiamo realizzare nel triennio perché sarà composta di vari moduli, ma il modulo principale cioè quello della riforma dell’Irpef vogliamo che sia operativo dal 1 gennaio 2022″.

Def: scostamento da 24 mld coerente con Ue

“La richiesta di scostamento è coerente con la conferma da parte della commissione della general escape clause anche per il 2021 che consente agli stati membri di perseguire politiche di sostegno mirate e temporanee preservando la sostenibilità di bilancio a medio termine”.

“Il maggiore spazio di bilancio servirà a realizzare le misure aggiuntive di sostegno all’economia e di rilancio della crescita economica. L’insieme delle misure contenute nella legge di bilancio determinerà nel 2021 un’espansione fiscale valutabile in 1,3 punti percentuali di Pil, circa 24 miliardi di euro, che porteranno l’obiettivo di deficit al 7%”.

“Tale espansione si andrà riducendo nel 2022 – ha aggiunto Gualtieri – per consentire una graduale riduzione del deficit. Questi effetti sarà poi rafforzato dall’azione del Pnrr che avrà un impatto crescente e positivo sul Pil per tutto il triennio”.

Discesa debito credibile

“Il rapporto debito/PIL si colloca su una traiettoria credibilmente e gradualmente discendente. Le stime mostrano che dal 158% di quest’anno, il rapporto scenderebbe al 151,5% nel 2023. Si tratta di una riduzione maggiore di quella prevista nelle stime tendenziali, che però non dipende dal ricorso a manovre di consolidamento monstre da realizzare negli anni a venire” grazie alla “grande operazione di pulizia del bilancio pubblico” della cancellazione delle clausole di salvaguardia Iva operata con il decreto Rilancio.

“Questo percorso di graduale e sostenibile riduzione del debito non è basato su una promessa di grande correzione basata sulle clausole di salvaguardia ed è al netto di risorse già previste per finanziare le scelte di policy dei prossimi anni, a partire naturalmente dalla riforma fiscale”.

L’obiettivo di più lungo termine, ha aggiunto Gualtieri riportato da Ansa, “continua a essere rappresentato dalla riduzione del debito della PA al di sotto dei livelli pre-Covid nell’arco di un decennio, grazie all’effetto combinato di un miglioramento del saldo primario e di un andamento della crescita migliore del passato decennio”.

Riduzione crescita per seconda ondata contagi

“Il nostro -9% si basa su una riduzione della crescita nel quarto trimestre e quindi già sconta un aumento dei contagi che noi davamo per scontato in autunno. Nello scenario peggiore è incorporato un aumento molto forte dei contagi con restrizioni in Europa molto marcate, che oggi non è lo scenario più probabile, e in quel caso la nostra stima è -10,5%”.

“Le nostre informazioni – ha aggiunto – ci dicono che comunque la prospettiva di una diffusione dei vaccini abbastanza ampia entro la prima metà dell’anno prossimo è molto alta“.

Nove miliardi di entrate in più rispetto a stime

La nuova stima di deficit 2020 prevista nella Nadef è “migliore di quella desumibile dal Def” anche grazie a un andamento delle entrate “migliore del previsto” per “circa 6,9 miliardi”.

Il ministro ha ringraziato non solo chi ha pagato nonostante le sospensioni ma anche “la quota di contribuenti che ha scelto di continuare ad effettuare versamenti in base al metodo ‘storico‘ anziché a quello ‘previsionale’, che ha attenuato la contrazione delle entrate prevista in precedenza”.

Con riforme possibile aumento Pil oltre +2%

Le riforme strutturali possono avere un impatto di maggiore crescita del Pil “a fine periodo, nel 2026, di oltre 2 punti percentuali, per prudenza non abbiamo incluso questo effetto nelle nostre stime”. Così il ministro rispondendo alle domande di deputati e senatori.

Estensione fiscalità nel Lazio

“Il governo non mancherà di approfondire” il tema dei “confini della fiscalità di vantaggio“, ha poi detto il ministro dell’Economia rispondendo a una domanda sulla possibile estensione della fiscalità di vantaggio per il Sud ad altre aree in difficoltà, all’interno dei confini della vecchia Cassa del Mezzogiorno, nel corso dell’audizione.

Nello specifico, Gualtieri ha risposto a una domanda del Dem Claudio Mancini che chiedeva di “utilizzare per la decontribuzione il criterio degli indicatori economici provinciali e non solo di quelli regionali, come avviene nell’ambito dei fondi europei” ricordando che “nel Lazio l’utilizzo di corretti parametri socioeconomici porterebbe all’estensione della decontribuzione alle province di Latina, Frosinone e Rieti che hanno, purtroppo, dati analoghi a quelli di gran parte delle province meridionali”.

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