E’ stato liberato l’ingegnere italiano Giovanni Calì, rapito il primo giugno scorso ad Haiti. Lo comunica la Farnesina in una nota. “Il nostro connazionale era stato prelevato presso il cantiere dove lavorava da un gruppo criminale locale. La liberazione, dopo soli 22 giorni, è stata possibile grazie al lavoro quotidiano della nostra intelligence e dell’Unità di Crisi della Farnesina, che ha mantenuto giorno dopo giorno i contatti con la famiglia in Sicilia”, si legge. Giovanni Calì è stato rapito lo scorso 1 giugno, probabilmente da una gang locale chiamata “400 Mawozo”, responsabile di un altro sequestro ad aprile.
Di Maio ringrazia l’intelligence
“È stato appena liberato l’ingegnere Giovanni Calì, rapito il primo giugno scorso ad Haiti. Il nostro connazionale era stato prelevato da un gruppo criminale locale presso il cantiere dove lavorava. Grazie alla nostra intelligence e all’Unità di Crisi di @ItalyMFA“: così il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, in un tweet sulla liberazione dell’imprenditore.
“Esplosione di rapimenti”
“Haiti sta vivendo un’esplosione di rapimenti ed una condizione di insicurezza che condiziona tutta la popolazione”, ha detto ad Ansa l’ambasciatore Massimo Ambrosetti. Haiti è uno dei paesi più poveri del mondo e risente ancora delle conseguenze del terremoto del 2010.
Il paese ha visto effettivamente crescere negli ultimi anni la piaga dei sequestri a scopo di riscatto, scrive Ansa: 243 nel solo 2020, rispetto ai 78 dell’anno precedente. Uno dei casi più recenti è stato il sequestro di sette religiosi cattolici lo scorso 11 aprile, messo in atto proprio da “400 Mawozo”.
I rapitori normalmente chiedono cifre che variano fra i 300 mila ed il milione di dollari, riferisce Ansa.