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In soccorso dei cristiani in Libano

Dalla fondazione pontificia Aiuto alla chiesa che soffre all'episcopato italiano è gara di solidarietà per soccorrere i cristiani in Libano

Domenica l’appello per il Libano del Papa all’Angelus. Lo stanziamento Cei è destinato al sostegno dei piani di intervento d’emergenza di Caritas Libano, tramite Caritas Italiana, per i prossimi 12 mesi. In coordinamento con le agenzie umanitarie presenti, la Caritas sta già fornendo cibo, farmaci, assistenza medica, beni di prima necessità, kit igienico sanitari, e prevede di continuare tali azioni per i prossimi mesi. Inoltre, sosterrà gli interventi per la riparazione delle abitazioni, le azioni di riabilitazione, l’accompagnamento e il sostegno al reddito per le fasce più povere e vulnerabili della popolazione.

Libano, paese martoriato

La presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi otto per mille in soccorso delle popolazioni del Libano. “I bisogni più urgenti – sottolinea la Conferenza Episcopale Italiana – sono l’assistenza sanitaria per i feriti, cibo, acqua, alloggio per gli sfollati, sostegno psico-sociale per i soggetti più vulnerabili. La Chiesa italiana esprime cordoglio e vicinanza alla popolazione libanese e assicura la propria preghiera per le vittime, i loro familiari e i feriti“.

30% di cristiani

“Quanto accaduto a Beirut ha profondamente colpito tutto il mondo– sostiene Alessandro Monteduro, direttore Acs-Italia-. La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre prega per le vittime e i feriti dell’immane tragedia che ha insanguinato ancora una volta il Libano, la cui popolazione è per oltre il 30% cristiana. Preghiamo anche per i governanti, attualmente impegnati nella gestione di una crisi gravissima. Oltre alle strazianti perdite umane ci sono gli incalcolabili danni materiali”.

Chiese danneggiate e famiglie allo stremo

Il blocco del porto determinerà inevitabilmente un forte aumento dei prezzi alimentari. Aggravando le già drammatiche difficoltà di questo Paese perennemente sofferente. I numerosi rifugiati provenienti dalla Siria saranno probabilmente i primi ad essere interessati dall’impatto economico della tragedia. La zona cristiana di Beirut è devastata. Almeno dieci chiese hanno riportato serissimi danni strutturali.  Il cardinale Béchara Bourtos Raï, patriarca di Antiochia dei Maroniti, si è rivolto al mondo intero con una toccante comunicazione nella quale ha fra l’altro affermato. “A nome della Chiesa in Libano mi appello anche alle organizzazioni caritative dei diversi Paesi”, afferma. Affinché “aiutino le famiglie libanesi, e di Beirut in particolare”. In modo “che possano curare le loro ferite e ricostruire le loro case“. Acs accoglie dunque la richiesta di soccorso del porporato, la fondazione pontificia. La fondazione pontificia ssta verificando con i rappresentanti delle Chiese locali quali specifici aiuti di emergenza garantire. A cominciare da cibo e medicine. Mentre la macchina organizzativa si attiva, Monteduro chiede “fiduciosamente ad ognuno di fare il possibile per aiutare questi nostri fratelli”.

 

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