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Grecia frontiera d’Europa

La polizia greca uccide un migrante alla frontiera, ma Atene nega. Ue: "I nostri confini non sono aperti, ma rispetto per i diritti umani"

Al confine tra Turchia e Grecia sono ammassate migliaia di persone che cercano di entrare in Europa. La tensione sale e si sono già registrati diversi scontri tra gruppi di migranti e la polizia greca, che ha aperto il fuoco ferendo un migrante alla gamba mentre altri migranti cercavano di attraversare le recinzioni nei pressi del valico di frontiera di Pazarkule (a Kastanies, sul lato greco). Ankara accusa Atene di aver sparato utilizzando anche proiettili veri, causando la morte di un migrante, oltre al il ferimento di molti altri. Notizia confermata ieri anche dal prefetto della provincia frontaliera turca di Edirne che ha parlato di un migrante ucciso e altri 5 feriti. Sempre ieri i migranti hanno lanciato pietre contro la polizia greca che ha poi risposto con gas lacrimogeni. I feriti sono stati caricati su ambulanze e portati presso gli ospedali turchi.

Grecia: “Notizie false”

La Grecia replica smentendo la notizia della morte di un migrante: nessuno ha sparato, dicono dalla parte Ue del confine. Secondo il portavoce del governo di Atene Stelios Petsas“La parte turca crea e disperde notizie false contro la Grecia. Oggi hanno detto un’altra cosa falsa, hanno parlato di feriti presumibilmente a causa del fuoco greco. Lo nego categoricamente. Le notizie false continuano a diffondersi e mentre prima parlavano di infortuni, ora parlano di un morto. Confermo ancora una volta la mia precedente smentita: non si è verificato un simile incidente con il fuoco delle autorità greche”.

Porte chiuse

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan chiama l’Europa che – dice – deve sostenere gli “sforzi” della Turchia “per soluzioni politiche e umanitarie in Siria” se vuole risolvere la crisi dei migranti. Poi accusa la Grecia di “calpestare i diritti umani”, chiudendo ai migranti le porte della Ue. Nella crisi interviene Bruxelles: “I confini della Ue non sono aperti e non devono esserlo”, specifica, ma “serve solidarietà“.

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