“Cara città di Camerino oggi ti guardavo dalla finestra delle mia scuola e ricordavo i bei momenti che abbiamo passato insieme, sono stati i nove anni più belli della mia vita… Ti ringrazio per le belle risate che abbiamo fatto insieme, ti ringrazio per avermi fatto camminare nelle tue strade e continuerò a camminarci fino alla fine dei miei giorni. Per me sei importantissima e non lascerò che il terremoto ci distrugga un’altra volta. Io ti prometto che se non ci sarai più io ti ricostruirò con le mie mani e ci saranno anche le mani dei miei amici che non ti lasceranno sola. Starai sempre nel mio cuore”.
Parole di speranza e voglia di ripartire
Poche righe ma intense, da cui traspare tutta la voglia di normalità di una bambina, che guarda al futuro con fiducia e speranza. A scrivere questa lettera, dedicata alla città di Camerino (Mc) e alla sua maestra che le ha insegnato a leggere e a scrivere, è Maria Gabriella Lucarini, una bambina che ora ha 11 anni. Parole che ha impresso nero su bianco quando aveva solo 7 anni, in seguito al terremoto del 2016 che ha causato gravi danni alla sua città natale.
L’onorificenza di “Alfiere della Repubblica”
Per “l’attaccamento dimostrato a Camerino, città nella quale è cresciuta e di cui è diventata, dopo il terremoto, testimone della volontà di ricostruzione“, Maria Gabriella è stata insignita dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dell’Attestato di Onore “Alfiere della Repubblica“. Insieme a lei, altri 24 giovanissimi hanno ricevuto l’importante riconoscimento. “Sono giovani che si sono distinti come costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali“, si legge nella nota pubblica sul sito del Quirinale.
L’intervista
“Sono molto onorata di aver ricevuto questo riconoscimento. Stavo facendo lezione di storia quando mia mamma, molto emozionata, mi ha comunicato la notizia – spiega Maria Gabriella a Interris.it – Non pensavo capitasse proprio a me“. Maria Gabriella, racconta come la sua lettera dedicata a Camerino sia stata letta anche da Papa Francesco in occasione della sua visita nella città, appartenente alla diocesi guidata da mons. Francesco Massara, nel 2018. “L’ho scritta per mandare un messaggio si speranza. L’avevo scritta dopo il trasloco per via del terremoto, mentre stavamo andando a Civitanova Marche”. A causa dell’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, Maria Gabriella non ha ancora potuto ricevere l’importante onorificenza: “Vorrei dire al Presidente Mattarella che sono molto onorata di questo premio. Penso che lui sia una persona da cui prendere esempio. E vorrei chiedergli se mons. Francesco – quando sarà il momento – mi può accompagnare alla cerimonia per la consegna degli Attestati di Onore”.