Il presidente del Consiglio Mario Draghi è al lavoro a Palazzo Chigi. Il premier è arrivato nella sede del governo poco dopo le 10. Intanto, il governo è a un passo dalla crisi: dopo la riunione del Consiglio nazionale, il M5s ha infatti confermato che non voterà la fiducia al dl Aiuti al Senato.
Draghi ha bocciato la mediazione di D’Incà, che ha tentato in extremis di trovare una soluzione alternativa per evitare lo strappo nella maggioranza: “La fiducia è l’unica via percorribile”, ha ribadito il premier. “Non possiamo che agire con coerenza e linearità”, ha spiegato dal canto suo Conte. “Siamo gli unici a incalzare il governo sulle emergenze”.
Draghi: “Rafforziamo le province, importante livello governo”
“Le Province hanno un ruolo di sintesi tra le esigenze del territorio e quelle dei Comuni. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede che gli enti locali abbiano la responsabilità e l’opportunità di ideare progetti per contribuire alla crescita sostenibile dell’Italia, in linea con le necessità e le priorità dei cittadini. È un’innovazione significativa, che testimonia la nostra determinazione a portare avanti l’interesse nazionale con quello dei territori”. Così il presidente del Consiglio nel messaggio inviato all’Assemblea nazionale delle Province italiane (UPI), in corso a Ravenna. “È anche per questo – prosegue Draghi – che abbiamo intrapreso la revisione del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali: vogliamo rafforzare le Province come importante livello di governo del territorio”.
Scalfari, Draghi: “Vuoto incolmabile”
Il premier è intervenuto anche sulla morte di Eugenio Scalfati avvenuta stamattina a 98 anni. “La scomparsa di Eugenio Scalfari lascia un vuoto incolmabile nella vita pubblica del nostro Paese. Fondatore de L’Espresso e de La Repubblica, che ha diretto per vent’anni, Scalfari è stato assoluto protagonista della storia del giornalismo nell’Italia del dopoguerra. La chiarezza della sua prosa, la profondità delle sue analisi, il coraggio delle sue idee hanno accompagnato gli italiani per oltre settant’anni e hanno reso i suoi editoriali una lettura fondamentale per chiunque volesse comprendere la politica, l’economia. Deputato della Repubblica, ha accompagnato il suo amore per il giornalismo all’impegno civile e politico, all’alto senso delle istituzioni e dello Stato. Esprimo ai suoi cari, ai direttori Maurizio Molinari e Lirio Abbate e a tutti i giornalisti de La Repubblica e de L’Espresso, le più sentite condoglianze a nome di tutto il Governo. A me mancheranno molto i nostri confronti, la nostra amicizia”.