Catturate, fatte schiave e stuprate. E’ questa la sorte di migliaia di donne e ragazze della comunità degli yazidi finite nelle mani dello Stato Islamico nel nord dell’Iraq. Per questo motivo il governo regionale del Kurdistan ha deciso di “comprarle” dall’Isis per poterle liberare. Lo ha dichiarato al sito del quotidiano Hurriyet il direttore generale del ministero degli Affari per gli yazidi del Kurdistan, Hadi Doubani: “Ci sono ancora circa 3.500 yazide schiave sessuali e ostaggi del Califfato. Stiamo lavorando per salvarle. Ci sono alcuni arabi sunniti nelle zone controllate dai jihadisti che stanno collaborando con noi”.
Durante l’avanza degli uomini di al-Baghdadi sono state migliaia le persone sequestrate nelle città e nei villaggi della provincia di Sinjar l’agosto scorso. In questa occasione, ha spiegato Doubani, i militanti dello Stato Islamico hanno creato un vero e proprio commercio per la “vendita e l’acquisto di donne yazide nei mercati degli schiavi”. Qui vengono comprate a 50 dollari dagli jihadisti e rivendute al governo del Kurdistan per oltre 2000, e quando le ragazze sono particcolarmente giovani arrivano a chiedere fino a 10 mila dollari. Alcune di loro sono riuscite a fuggire e sono state riscattate con grandi somme di denaro dai propri familiari. Dalia di 19 anni, ha raccontato in un’intervista al quotidiano Hurriyet di essere stata venduta sette volte, subendo ogni sorta di tortura, così come Selma, di 26 anni, fatta prigioniera mentre era incinta e sequestrata insieme al figlio di 4 anni.