Yaroslav Melnyk, ambasciatore della Repubblica di Ucraina in Italia, ha parlato, in un’intervista rilasciata per QN, della situazione in Ucraina, della necessità delle armi per salvaguardare la democrazia e, in primis, delle responsabilità dell’attentato a Mosca.
Nonostante l’attentato sia stato rivendicato dall’Isis, il Presidente Putin accusa Kiev di coinvolgimento della strage perché i quattro terroristi – a suo dire – stavano scappando in Ucraina.
Ambasciatore ucraino: “Nessun collegamento con attentato a Mosca”
“Noi non c’entriamo. Non è una cosa nostra e non la commentiamo. Credo che tocchi a Mosca commentare che cosa è accaduto al teatro Crocus. L’Ucraina non ha nessun collegamento con questa tragedia”. Lo spiega Yaroslav Melnyk, ambasciatore della Repubblica di Ucraina in Italia in un’intervista al QN.
“Per quanto riguarda l’Ucraina la situazione rimane molto difficile, ma siamo ottimisti sul nostro futuro. Faremo tutto quanto ci è possibile per proteggere la pace e difendere i nostri concittadini, per proteggere il Paese e il mondo democratico – prosegue -. In questa guerra non si tratta solo di difendere l’Ucraina, ma i valori e i principi della democrazia. Siamo tutti molto stanchi, dobbiamo resistere, restare uniti per continuare a difendere questi valori”.
Gli aiuti militari “sono cruciali in questo momento, per difendere il nostro cielo, le centrali energetiche, i palazzi residenziali, le città”. In merito alle parole pronunciate da Papa Francesco sulla pace, “non posso commentare”, dobbiamo “unire i nostri sforzi e portare la pace in Ucraina, un Paese che sta soffrendo molto dall’invasione russa. E quindi dobbiamo cercare ogni modo per fare finire la tragedia”.
Fonte: Ansa