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Slitta ddl Zan alla camera. Gandolfini: “In migliaia alla manifestazione #RestiamoLiberi”

Oggi a piazza del Popolo a Roma, migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione #RestiamoLiberi per la difesa dei bambini e contro il ddl Zan sull’omotransfobia

“Su richiesta dei capigruppo di opposizione, in virtù delle positività e delle quarantene che riguardano i loro gruppi, ci sarà lo slittamento del ddl Zan. Il provvedimento sarà esaminato la settimana seguente. Nei prossimi giorni però l’attività della Camera continuerà: in Aula con le discussioni generali, le interrogazioni e le interpellanze, e nelle commissioni parlamentari. È confermata anche la riunione della Giunta per il regolamento”. Lo annuncia il presidente della Camera, Roberto Fico.

Ddl Zan: #DallaParteDeiDiritti

Oggi, in alcune piazze si è svolta la manifestazione #DallaParteDeiDiritti a sostegno dell’approvazione del ddl Zan contro l’omotransfobia. In altre piazze si sono svolte le contro manifestazioni #RestiamoLiberi in opposizione al ddl Zan.

Pro Vita & Famiglia: #RestiamoLiberi

Si sono svolte in diverse piazze italiane delle contro manifestazioni. Oggi a piazza del Popolo, a Roma, alle 14.30 è partita la manifestazione #RestiamoLiberi per la libertà, per la difesa dei bambini e della verità sulla famiglia e contro la proposta di legge Zan-Boldrini-Scalfarotto sull’omotransfobia.

“Con la legge sull’omotransfobia – evidenzia Pro Vita & Famiglia onlus –, sono in grave pericolo le realtà che ci sono più care: l’innocenza dei bambini, la libertà di espressione, di religione e di associazione, la sicurezza delle donne dall’egemonia transgender, la libertà da un’imposizione dell’ideologia gender a tutti i livelli della società”.

Migliaia di persone hanno animato l’iniziativa #restiamoliberi per esprimere il dissenso contro il ddl Zan sull’omotransfobia, promossa dalle Associazioni per la libertà di pensiero. Nonostante le restrizioni imposte per la pandemia e nel rispetto di tutte le misure di sicurezza anti-Covid 19, in Piazza del Popolo a Roma erano presenti numerosi esponenti di eterogenei settori della società: giornalisti, intellettuali liberali, professori universitari, parlamentari, esponenti di oltre 52 associazioni e soprattutto famiglie che intendono difendere il diritto inalienabile al primato educativo sui lori figli e il diritto alla libera espressione del pensiero.

Durante la manifestazione gli organizzatori hanno ribadito la condanna ad ogni forma di discriminazione e violenza basata sull’orientamento sessuale ma allo stesso tempo hanno ricordato che non esiste alcun vuoto normativo: il nostro ordinamento dispone di tutti gli strumenti giuridici necessari per perseguire e condannare chi si è reso colpevole di questi atti, come dimostrano numerose e severissime sentenze già passate in giudicato.

Questa legge, oltre a creare un soggetto privilegiato iper-tutelato e a menzionare un’identità di genere sganciata dal sesso biologico e avversata dal mondo femminista, stanzia 4 mln di euro per affidare ai movimenti LGBT un’azione di prevenzione che significherà insegnamento gender nelle scuole. Tutto ciò in un momento di crisi economica senza precedenti, che vede famiglie e imprese in grande difficoltà.

Senza contare il risvolto intimidatorio: pene dai 18 mesi a 6 anni di galera a chi semplicemente si impegna per promuovere il diritto naturale di ogni bambino ad avere un padre e una madre o a chi definisce come un abominio contro il genere umano la barbara pratica dell’utero in affitto. A ciò si aggiunge, come nei campi di rieducazione delle peggiori dittature, l’attività non retribuita presso le associazioni del mondo LGBT.

“La piazza di oggi non è il punto di arrivo ma il punto di partenza perché non abbiamo intenzione di fare un solo passo indietro di fronte a questo progetto di legge illiberale e liberticida, questa piazza è anche un appello a tutti parlamentari di ogni partito che riconoscono la bontà della nostra posizione che non è per nulla ideologica né confessionale, affinché rappresentino il popolo della libertà democratiche nella aule della Camera e del Senato”, così il leader del Family Massimo Gandolfini

“Oggi lanciamo anche un forte appello al mondo lgbt nei confronti del quale ribadiamo il nostro rispetto, restando assolutamente convinti che ogni forma di violenza o discriminazione è da perseguire utilizzando le norme penali già in vigore nel nostro Paese, senza creare reati di opinione, degni di una dittatura del pensiero unico e dannosi per tutti, rispetto ai temi fondamentali per l’antropologia umana quali la filiazione, la maternità e l’identità di genere”, prosegue Gandolfini

“Infine, ci rivolgiamo al governo, affinché lasci cadere questo disegno di legge, ponendo ogni attenzione ai temi della sofferenza sociale ed economica delle famiglie italiane, anche un solo euro disponibile va destinato a sostegno delle politiche familiari e non certo a favore di progetti di legge inutili e dannosi”, conclude il leader del Family Day.

Meloni, FdI in piazza contro ddl Zan

Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni è sceso in piazza contro il ddl Zan. “Fratelli d’Italia oggi in piazza senza simboli di partito al fianco dei cittadini, delle famiglie e delle tante associazioni che hanno organizzato una grande manifestazione a Piazza del Popolo per difendere la libertà di espressione da un progetto di legge ideologico e liberticida. Li ringrazio di cuore perché hanno avuto il coraggio di sfidare il pensiero unico dominante e dire chiaramente che il vero obiettivo del ddl Zan-Boldrini-Scalfarotto sull’omotransfobia non è combattere le discriminazioni, ma introdurre un nuovo reato d’opinione”.

“Perché non c’è niente di civile e moderno – ha scritto la Meloni su facebook – nel definire ‘omofobo‘ chiunque dica no alla barbarie dell’utero in affitto o difenda il diritto di un bambino ad avere un padre e una madre. Il nostro ordinamento tutela già oggi qualsiasi tipo di offesa alla persona a prescindere da quale che sia il suo orientamento sessuale e i dati ufficiali confermano che non c’è nessuna emergenza. Lo scopo di questa proposta è un altro: punire, mettere in carcere e rieducare chi non si allinea al mainstream“. “È una battaglia di libertà e di democrazia e noi di Fratelli d’Italia – conclude Meloni – saremo sempre in prima linea per combatterla”.

Cei, Bassetti

Pensiero ribadito sempre oggi dal presidente della CEI, il cardinal Bassetti: “La libertà di pensiero non può essere discriminata perché ritenuta discriminante“.

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