“Come da prescrizioni di legge del Dpcm, c’è la possibilità di adottare la misura di perimetrare alcune piazze di Roma dalle 21 fino a dopo le 24, perché nel frattempo è sopravvenuta anche l’ordinanza regionale che prescrive la chiusura totale dalle 24“. Lo ha detto a Buongiorno su Sky TG24 il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi.
Le piazze della movida
“In buon sostanza verranno adottate delle misure di perimetrazione dei luoghi tradizionalmente oggetto di assembramenti a Roma. Oggi proporremo in comitato, e c’è già una pre-intesa con la sindaca Raggi e con la Regione, un intervento da venerdì sera su piazza Campo dei Fiori, via del Pigneto, piazza Madonna dei Monti e qualcosa anche a Trastevere su piazza Trilussa. Questo come operazione di perimetrazione fisica con l’obiettivo di consentire l’accesso agli esercizi di ristorazione ma nello stesso tempo evitare che ci possano essere assembramenti”.
“Non è solo una questione logistica di transennamento – ha continuato – ci sarà un adeguato dispositivo di presidio da parte delle forze di Polizia Locale e delle forze di Polizia Statale. Per il momento non c’è necessità di utilizzare l’esercito”.
80mila dipendenti
“Parliamo di consentire comunque l’accesso agli esercizi commerciali, di ristorazione e intrattenimento, ovviamente nei limiti delle prescrizioni che il Dpcm ha imposto, perché l’altro giorno abbiamo incontrato insieme alla sindaca i rappresentanti di queste categorie che ci hanno fatto presente che a Roma i dipendenti di queste categorie sono ottantamila“.
“Se queste aziende, quindi, dovessero avere ripercussioni tali da dover licenziare i dipendenti parleremo di una grandissima crisi economica e sociale già solo nella città di Roma, che si moltiplicherebbe a livello nazionale. Ben venga una ponderazione delle misure, almeno per progressione”.
L’autocertificazione
“L’autocertificazione – spiega Piantedosi riportato da Ansa – è uno strumento di semplificazione offerto al cittadino. L’alternativa sarebbe un lungo processo di verbalizzazione per ogni contatto tra l’operatore di polizia e il cittadino, quindi con perdita di tempo per entrambi”.
Il prefetto Piantedosi
“L’autocertificazione non è un impiccio o un aggravio burocratico, ma è uno strumento di semplificazione che viene offerto al cittadino stesso che con pochi minuti disbriga una pratica che diversamente richiederebbe una procedura più complessa”, ha concluso Piantedosi.