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“Chi crede alle menzogne del diavolo vive l'inferno sulla terra”

Parole profonde, riflessioni destinate a lasciare il segno nel messaggio di papa Francesco per la Quaresima sul tema: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”.

Tempo propizio 

 “Anche quest’anno il Signore ci concede un tempo propizio per prepararci a celebrare con cuore rinnovato il grande Mistero della morte e risurrezione di Gesù, cardine della vita cristiana personale e comunitaria- afferma il Pontefice-. A questo Mistero dobbiamo ritornare continuamente, con la mente e con il cuore. Infatti, esso non cessa di crescere in noi nella misura in cui ci lasciamo coinvolgere dal suo dinamismo spirituale e aderiamo ad esso con risposta libera e generosa”. Il Mistero pasquale, sottolinea Jorge Mario Bergoglio, è il fondamento della conversione. “La gioia del cristiano scaturisce dall’ascolto e dall’accoglienza della Buona Notizia della morte e risurrezione di Gesù: il kerygma- evidenzia il Papa-. Esso riassume il Mistero di un amore così reale, così vero,  così concreto, che ci offre una relazione piena di dialogo sincero e fecondo”. Quindi “chi crede in questo annuncio respinge la menzogna secondo cui la nostra vita sarebbe originata da noi stessi, mentre in realtà essa nasce dall’amore di Dio Padre, dalla sua volontà di dare la vita in abbondanza”. Se, invece, si presta ascolto alla voce suadente del “padre della menzogna” si rischia, secondo Francesco, di “sprofondare nel baratro del nonsenso, sperimentando l’inferno già qui sulla terra, come testimoniano purtroppo molti eventi drammatici dell’esperienza umana personale e collettiva”.

Braccia aperte

In questa Quaresima 2020 il Papa estende ad ogni cristiano quanto già ha scritto ai giovani nell’Esortazione apostolica Christus vivit: “Guarda le braccia aperte di Cristo crocifisso, lasciati salvare sempre nuovamente. E quando ti avvicini per confessare i tuoi peccati, credi fermamente nella sua misericordia che ti libera dalla colpa. Contempla il suo sangue versato con tanto affetto e lasciati purificare da esso. Così potrai rinascere sempre di nuovo”. La Pasqua di Gesù non è “un avvenimento del passato: per la potenza dello Spirito Santo è sempre attuale e ci permette di guardare e toccare con fede la carne di Cristo in tanti sofferenti“.

 Urgenza della conversione

“È salutare contemplare più a fondo il Mistero pasquale, grazie al quale ci è stata donata la misericordia di Dio. sostiene Jorge Mario Bergoglio-.L’esperienza della misericordia, infatti, è possibile solo in un “faccia a faccia” col Signore crocifisso e risorto che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Un dialogo cuore a cuore, da amico ad amico”. Ecco perché la preghiera è “tanto importante” nel tempo quaresimale. “Prima che essere un dovere, essa esprime l’esigenza di corrispondere all’amore di Dio, che sempre ci precede e ci sostiene- spiega il Papa-. Il cristiano, infatti, prega nella consapevolezza di essere indegnamente amato. La preghiera potrà assumere forme diverse, ma ciò che veramente conta agli occhi di Dio è che essa scavi dentro di noi, arrivando a scalfire la durezza del nostro cuore, per convertirlo sempre più a Lui e alla sua volontà”. In questo tempo favorevole, “lasciamoci perciò condurre come Israele nel deserto, così da poter finalmente ascoltare la voce del nostro Sposo, lasciandola risuonare in noi con maggiore profondità e disponibilità”.

La conversione

“Quanto più ci lasceremo coinvolgere dalla sua Parola, tanto più riusciremo a sperimentare la sua misericordia gratuita per noi– avverte Jorge Mario Bergoglio-.Non lasciamo perciò passare invano questo tempo di grazia, nella presuntuosa illusione di essere noi i padroni dei tempi e dei modi della nostra conversione a Lui. L’appassionata volontà di Dio di dialogare con i suoi figli. Il fatto che il Signore ci offra ancora una volta un tempo favorevole alla nostra conversione non dobbiamo mai darlo per scontato“. Questa nuova opportunità dovrebbe “suscitare in noi un senso di riconoscenza e scuoterci dal nostro torpore”. Malgrado la presenza, “talvolta anche drammatica, del male nella nostra vita, come in quella della Chiesa e del mondo, questo spazio offerto al cambiamento di rotta esprime la tenace volontà di Dio di non interrompere il dialogo di salvezza con noi”.

Mettere Dio contro Dio

In Gesù crocifisso, che “Dio fece peccato in nostro favore, questa volontà è arrivata al punto di far ricadere sul suo Figlio tutti i nostri peccati, fino a mettere Dio contro Dio, come disse Papa Benedetto XVI“, evidenzia Francesco. Dio infatti ama anche i suoi nemici. Il dialogo che Dio vuole stabilire con ogni uomo, mediante il Mistero pasquale del suo Figlio, non è come quello attribuito agli abitanti di Atene, i quali “non avevano passatempo più gradito che parlare o ascoltare le ultime novità“. Questo tipo di chiacchiericcio, “dettato da vuota e superficiale curiosità, caratterizza la mondanità di tutti i tempi, e ai nostri giorni può insinuarsi anche in un uso fuorviante dei mezzi di comunicazione“.

Ricchezza da condividere

Raccomanda Francesco: “Mettere il Mistero pasquale al centro della vita significa sentire compassione per le piaghe di Cristo crocifisso presenti nelle tante vittime innocenti delle guerre, dei soprusi contro la vita, dal nascituro fino all’anziano, delle molteplici forme di violenza, dei disastri ambientali, dell’iniqua distribuzione dei beni della terra, del traffico di esseri umani in tutte le sue forme e della sete sfrenata di guadagno, che è una forma di idolatria”. Anche oggi è importante, secondo il Pontefice, “richiamare gli uomini e le donne di buona volontà alla condivisione dei propri beni con i più bisognosi attraverso l’elemosina, come forma di partecipazione personale all’edificazione di un mondo più equo“. La condivisione nella carità, precisa Jorge Mario Bergoglio, “rende l’uomo più umano”, mentre “l’accumulare rischia di abbrutirlo, chiudendolo nel proprio egoismo: possiamo e dobbiamo spingerci anche oltre, considerando le dimensioni strutturali dell’economia” Per questo motivo, “nella Quaresima del 2020, dal 26 al 28 marzo, ho convocato ad Assisi giovani economisti, imprenditori e changemakers, con l’obiettivo di contribuire a delineare un’economia più giusta e inclusiva di quella attuale” Come ha più volte ripetuto il magistero della Chiesa, “la politica è una forma eminente di carità, altrettanto lo sarà l’occuparsi dell’economia con questo stesso spirito evangelico, che è lo spirito delle Beatitudini”, Il Pontefice invoca “l’intercessione di Maria Santissima sulla prossima Quaresima, affinché accogliamo l’appello a lasciarci riconciliare con Dio, fissiamo lo sguardo del cuore sul Mistero pasquale e ci convertiamo a un dialogo aperto e sincero con Dio. In questo modo potremo diventare ciò che Cristo dice dei suoi discepoli: sale della terra e luce del mondo“. 

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