Accelerano ad agosto i prezzi degli energetici e in particolare di quelli non regolamentati sulla spinta dei prezzi dell’energia elettrica a mercato libero (che passano da +109,2% di luglio a +135,9%, su base annua; +20,5% sul mese) e a quelli del gas di città e gas naturale mercato libero (+22,8% su base mensile, +62,5% su base annua). Lo indica l’Istituto Italiano di Statistica (ISTAT).
Questa dinamica è solo in parte compensata dal rallentamento dei prezzi del gasolio per mezzi di trasporto (da +30,9% a +18,2%, -9,2% il dato mensile), della benzina (da +22,3% a +8,8%; -10,4% da luglio) e del gasolio per riscaldamento (da +52,5% a +43,6%; -6,0% sul mese).
In aumento l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC)
Sempre Istat rileva che, secondo le stime preliminari, nel mese di agosto 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua (da +7,9% del mese precedente).
L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,9% di luglio a +44,9%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +39,8% a +41,6%; i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +47,9%), e dall’altra a quelli dei Beni alimentaria lavorati (da +9,5% a +10,5%) e dei Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Registrano, invece, un rallentamento i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,9% a +8,4%).
L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,1% a +4,4% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,7% a +4,9%.
Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +11,1% a +11,8%) mentre è sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,6% a +3,7%); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,5 di luglio a -8,1 punti percentuali). Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,1% a +9,7%), mentre rallentano quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,7% a +7,8%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (+2,4%, anche a causa di fattori stagionali), degli Alimentari lavorati (+1,2%), dei Beni durevoli (+0,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%, anche a causa di fattori stagionali).
L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,0% per l’indice generale e a +3,5% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,8% su base mensile e del 9,0% su base annua (da +8,4% nel mese precedente).