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Avviata un’ istruttoria dell’ Antitrust contro su Google: abuso di posizione dominante

Google: “Continueremo a lavorare in modo costruttivo con le autorità italiane”.

È stata avviata dall‘Antitrust un’istruttoria nei confronti di Google, in quanto si ipotizza un abuso di posizione dominante. Sembrerebbe che la società di Mountain View abbia violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea relativamente alla disponibilità e all’utilizzo dei dati per l’elaborazione delle campagne pubblicitarie di display advertising, lo spazio che editori e proprietari di siti web mettono a disposizione per l’esposizione di contenuti pubblicitari.

Cosa contesta l’Autorità

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato contesta il fatto che, nel mercato della pubblicità online, dove Google controlla anche grazie alla sua posizione dominante su larga parte della filiera digitale, viene utilizzata in modo “discriminatorio l’enorme mole di dati raccolti attraverso le proprie applicazioni, impedendo agli operatori concorrenti nei mercati della raccolta pubblicitaria online di poter competere in modo efficace“.

Inoltre, a detta sempre dell’Antitrust, Google sembrerebbe aver tenuto una condotta di discriminazione interna-esterna, rifiutandosi di voler fornire le chiavi di decriptazione dell‘ID Google ed escludendo, in questo modo, i pixel di tracciamento di terze parti. Avrebbe, anche, utilizzato degli elementi traccianti che consentono di rendere i propri servizi di intermediazione pubblicitaria in grado di raggiungere una capacità di targhettizzazione che alcuni concorrenti altrettanto efficienti non sono in grado di replicare.

Il 27 ottobre l’Autorità ha proceduto ad accertamenti ispettivi nelle sedi di Google, avvalendosi della collaborazione dei militari della Guardia di Finanza.

La risposta di Google

Un portavoce di Google sull’istruttoria aperta dall’Antitrust ha detto: “La pubblicità digitale aiuta le aziende a trovare clienti e supporta i siti web e i produttori di contenuti che le persone conoscono e apprezzano. I cambiamenti oggetto dell’indagine sono in parte misure per proteggere la privacy delle persone e rispondere ai requisiti del GDPR (legge europea sulla privacy, ndr). Continueremo a lavorare in modo costruttivo con le autorità italiane su questi aspetti importanti, in modo che tutti possano ottenere il massimo dall’uso di Internet”.

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