Se, passeggiando nei boschi dell’Appennino romagnolo, doveste casualmente incontrare uno gnomo, segnalalo…alla forestale! Curiosamente, infatti, il corpo forestale possiede un fascicolo speciale dedicato ad avvistamenti a dir poco particolari, quali ometti blu, fatine alate, folletti e spiritelli selvatici. Non a caso il plico è intitolato proprio “Gnomi e fate dei boschi”.
Aperto 15 anni fa, il fascicolo contiene verbali, immagini, informazioni e dichiarazioni che riguardano ‘incontri ravvicinati’ tra semplici escursionisti e gli “esseri boschivi”, tutti concentrati nell’Appennino tosco-romagnolo, precisamente nei comuni di San Piero in Bagno e Bagno di Romagna.
Nel plico è presente, per esempio, la fotografia scattata da G.F., banchiere di Cesena, in viaggio di notte con la moglie per raggiungere la sua baita all’interno della Foresta della Lama, nell’Appennino forlivese. Costretto a fermare l’auto e a scendere dalla vettura per montare le catene da neve, accidentalmente intravede un essere dalle sembianze umane, carponi e intento a mangiare neve. La sua foto, nel fascicolo della Forestale, è classificata come “elfo” per via delle orecchie allungate che si intravedono. La foto è sfocata, il negativo mai consegnato, ma secondo alcune fonti “il testimone sarebbe una persona seria e attendibile”. Che poi quello sia proprio un elfo, però, è tutto da dimostrare. Potrebbe essere un fotomontaggio o un errore di visualizzazione dovuto alla poca nitidezza della pellicola.
Molto frequenti sarebbero, sempre stando alle indicazioni presenti nel fascicolo della forestale, l’avvistamento di gnomi. Come accaduto al signor Pierluigi Ricci il quale, all’interno del Parco dell’Armina, mentre si apprestava a bere alla fonte, dichiarava: “ho avvistato un essere alto circa 25 centimetri che ritengo essere uno gnomo dei boschi”. Il soggetto ne fornisce anche una descrizione sin troppo tradizionale: l’ometto sarebbe stato di sembianze umane e abbigliato con casacca azzurra, pantaloni marroni, stivali di pelo beige, cappello rosso e barba bianca.
Il tradizionale gnomo, insomma, proprio come quello che nell’area ha dato il nome, non casualmente, al Sentiero degli Gnomi e al Bosco di Gnomo Mentino, luoghi che – veri o immaginari che siano i presunti piccoli abitanti – attirano ogni anno migliaia di visitatori. Che portano soldi veri, non di fantasia!