La Norman Atlantic è partita per tornare nel Belpaese, scortata da altri due rimorchiatori della società Fratelli Barretta: il Tenax e l’Asmara. Raggiungerà Brindisi nella mattina, ma intanto non si spengono le polemiche. Intanto stanno per essere iscritti nel registro degli indagati nuovi nomi: non convince gli inquirenti la giustificazione data da alcuni membri dell’equipaggio che il forte vento avrebbe impedito di gestire al meglio la propagazione delle fiamme. Poi c’è la guerra di cifre tra Grecia e Italia sul numero dei dispersi: 18 secondo le autorità elleniche, 98 secondo quelle italiane. E la questione non è di poco conto a livello assicurativo: se infatto il traghetto fosse partito in overbooking le responsabilità – anche penali – sarebbero di maggiore impatto.
“Avrei voluto portarli a casa tutti” ha detto il comandante del traghetto Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi incontrando brevemente i giornalisti fuori dalla sua abitazione in via Salita al piano in località Campiglia sulle colline de La Spezia. “Sono molto stanco – ha detto il comandante – e non chiamatemi eroe. I complimenti non fanno per me, non servono”. Giacomazzi, che soffre ancora di una lieve intossicazione per aver respirato il fumo dopo l’incendio sul suo traghetto, e di alcune lesioni patite durante il naufragio, ha ribadito di essere “molto stanco” e di aver necessità di riposo.