“La nonviolenza è la più grande forza a disposizione del genere umano. È più potente della più potente arma di distruzione che il genere umano possa concepire”, è una delle frasi con cui il ministro degli esteri indiano, citando Mahatma Gandhi, ha presentato la risoluzione per l’istituzione della Giornata internazionale della nonviolenza all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Negli anni venti del Novecento Mahatma Gandhi ha teorizzato il principio della nonviolenza. Si tratta di un metodo di lotta politica che consiste nel rifiuto di ogni atto di violenza, in primo luogo contro i rappresentanti del potere cui ci si oppone, ma anche disobbedendo a determinati ordini militari (obiezione di coscienza).
Dal 2007, ogni 2 ottobre, in concomitanza con la ricorrenza della nascita di Gandhi, si celebra la Giornata internazionale della nonviolenza, promossa da una risoluzione delle Nazioni Unite che chiede che in maniera adeguata venga divulgato “il messaggio della nonviolenza anche attraverso l’informazione ela consapevolezza pubblica”. Il principio della nonviolenza – noto anche come resistenza nonviolenta – rifiuta l’uso della violenza fisica o verbale, al fine di raggiungere obiettivi sociali o cambiamenti politici, e perseguire la Verità. Spesso viene descritta come “la politica della gente comune”, questa forma di lotta sociale è stata adottata in massa delle popolazioni di tutto il mondo nelle campagne per la giustizia sociale.