“Sono sempre stato un ragazzo molto vivace. Un po’ ribelle, nella vita ho fatto di tutto. Ma la mia passione più grande è sempre stata la musica. Così divento Dj Fabo“. Lo scrive Fabiano Antoniani in un appello nel quale chiede al presidente Sergio Mattarella di intervenire sul suo fine vita.
Dj Fabo è un ragazzo di 39 anni cieco e tetraplegico a causa di un grave incidente stradale. Dopo anni di terapie senza esito, ha maturato la precisa consapevolezza di voler porre fine a una quotidianità che non chiama più vita, ma per farlo ha chiesto aiuto. Per questo Antoniani, come riporta il Corriere della Sera, si è rivolto all’associazione già presieduta da Piergiorgio Welby, che nel 2013 ha depositato in Parlamento una proposta di legge per legalizzare l’eutanasia in Italia.
Fabo spiega in un video di non essere depresso e di mantenere tutt’ora il senso dell’ironia, ma si sente umiliato dalle proprie condizioni: immobile e al buio, considera la propria condizione insopportabile, consapevole che potrebbe durare per decenni.
Si tratta di un argomento delicato, che tocca gli aspetti più intimi della dimensione umana. La sofferenza di questo ragazzo è innegabile e il suo desiderio di porre fine alla stessa è comprensibile. Ma esistono molte persone che, attraverso un percorso terapeutico, e potendo contare sul sostegno di associazioni pro vita riescono a condurre un’esistenza più che dignitosa. Per questo sarebbe auspicabile che lo Stato adottasse normative atte a favorire l’assistenza e investisse maggiormente sulla ricerca. L’altra strada, che porta alla legalizzazione dell’eutanasia, è una tentazione tanto facile quanto eticamente discutibile.