In Italia il sistema di accoglienza per i migranti è a rischio sovraffollamento, a denunciarlo è il ministro Domenico Manzione nel corso del convegno, organizzato a Roma dalla Commissione Diritti umani del Senato e dall’Unhcr, l’organizzazione impegnata in prima linea a salvare vite umane e proteggere milioni di rifugiati. Nel 2015 il numero degli sbarchi potrebbe sfiorare i 400 mila arrivi mettendo in crisi il sistema di accoglienza del Paese già fortemente provato.
Dall’incontro è emerso che rispetto al 2014 gli sfollati giunti sulle coste italiane sono il doppio rispetto allo scorso anno. “Siccome l’anno scorso ci sono stati 170 mila arrivi – spiega Manzione – quest’anno si potrebbero sfiorare i 400 mila. Certo, si tratta di una proiezione e ci sono una serie di variabili che speriamo incideranno in senso positivo. Intanto stiamo cercando di riprogrammare l’accoglienza in un sistema già provato. Parallelamente stiamo pensando di intervenire alla fonte, cioè nei paesi sub sahariani, insieme alle grandi organizzazioni internazionali come Unhcr e Oim”.
Il sottosegretario ha inoltre condiviso durante il convegno la possibilità che il caso richieda di ricorrere alle grandi strutture: “Quella dei centri collettivi è un’idea che il tavolo nazionale su immigrazione e asilo ha già affrontato. L’eccezionalità dei numeri è sotto gli occhi di tutti”. Il secondo punto affrontato nel meeting ha curato il problema della “ridistribuzione” non solo a livello europeo ma anche sul territorio nazionale e regionale. “Ci sono regioni come la Lombardia che hanno circa mille rifugiati in meno di quelli previsti. Per andare incontro alle esigenze della popolazione, bene sarebbe che le quote regionali che abbiamo stabilito fossero distribuite d’intesa con le realtà locali e nel tavolo regionale. E’evidente che se questo non accade la decisione verrà presa dal centro il che significherà, probabilmente, non favorire la popolazione locale ma creargli un disagio aggiuntivo. A mio modo di vedere meglio sarebbe se i tavoli regionali funzionassero alla perfezione”.