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Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire

«Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire» Spirĭtus Sanctus docēbit vos in ipsa hora, quae oportĕat dicĕre»

Sabato 17 ottobre – XXVIII Settimana del tempo ordinario – Lc 12, 8-12

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Il commento di Massimiliano Zupi

Il destino del discepolo non sarà diverso da quello del Maestro (Gv 15,20), la via seguita da quello non potrà che essere la medesima percorsa da questi. Gesù è in cammino verso Gerusalemme (Lc 9,51): preannuncia che anche quanti lo seguiranno dovranno scontrarsi con il mondo. Ora, lo scontro può avere la forma della persecuzione, alle origini come ancora oggi in diverse regioni della terra.

Laddove, per maggiore democrazia e tolleranza, la persecuzione è fortunatamente evitata, paradossalmente lo scontro si fa ancora più pericoloso: il mondo non si contrappone ai discepoli, ma entra dentro di loro, seducendoli. In una società opulenta, quanto è difficile perseguire la povertà! In Paesi dove la parola d’ordine è il successo, l’affermazione di sé, la fama, quanto è difficile amare il nascondimento, la minorità, la sottomissione!

Il Vangelo di oggi è un appello a testimoniare Gesù: ad essergli fedeli, a divenire sempre più conformi a lui. Grazie al dono dello Spirito! Il cristiano è abitato e posseduto dallo Spirito Santo: al punto che è il Paraclito a parlare per lui e a guidarlo nelle azioni. Ora, come è possibile lasciar fluire lo Spirito dentro di sé? In fondo, è lo stesso obiettivo impossibile di quando Gesù raccomanda di pregare sempre, senza stancarsi (Lc 18,1): com’è possibile la preghiera incessante, continua? In entrambi i casi, il primo mezzo per raggiungere il fine è l’ascolto della Parola: la Parola plasma, forma. Davvero, come amava ripetere Silvano Fausti, diventiamo la parola che ascoltiamo! Pregare non è imparare tecniche particolari, o sprecare tante parole (Mt 6,7): è piuttosto ascoltare la Parola, fino a che essa parli in noi e per noi. Allora la Parola diventa lo Spirito che fluisce dentro di noi e ci guida.

Il secondo mezzo è agire come agirebbe Gesù: come scrisse Charles de Foucauld, l’unica regola di condotta dei cristiani consiste nel domandarsi come si sarebbe comportato Gesù, e così comportarsi. È la via della testimonianza, contagiosa e forte come fuoco: scegliere la povertà, l’obbedienza, la castità. Allora ci accorgiamo che non siamo più noi a parlare ed agire: è lo Spirito che parla ed agisce, portando luce e vita, gioia e pace là dove passa.

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