“Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”

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«Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi»
«Pax vobis! Sicut misit me Pater, et ego mitto vos» 

Domenica di Pentecoste – Messa del giorno − Anno A – Gv 20,19-23

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Il commento di Massimiliano Zupi

I discepoli finalmente ricevono il dono dei doni, il dono in cui sono riassunti tutti i doni: lo Spirito Santo. Viene soffiato loro l’alito di vita (Gn 2,7), il respiro di Dio stesso, affinché di esso vivano, esso respirino: adesso sono davvero figli di Dio (1 Gv 3,1)! Adesso sono nella pace: hanno raggiunto, secondo il significato del vocabolo ebraico shalom, la pienezza di vita. Ma la mèta non comporta un riposo, uno stare: al contrario, sono mandati, inviati. Perché la pienezza di vita, la vita di Dio, è amore: e l’amore è un rivolgersi all’amato, un uscire per andargli incontro, un inginocchiarsi a lavargli i piedi.

Più nello specifico, la missione affidata ai discepoli è di portare il perdono di Dio a tutti. Essere come Dio − e chi ha ricevuto lo Spirito Santo è come Dio! − non è dominare su tutti (Mc 10,42), o essere al sicuro da ogni male, bensì servire e compiere il bene. È immergersi nel mondo, con il suo peccato, ed annunciare il perdono, l’accoglienza, la non-condanna, il non-giudizio (Gv 3,17; 1 Pt 2,10). Proprio come Gesù si comporta nei confronti di ciascuno di noi: il nostro peccato lo prende su di sé, pur di non condannarci, di non giudicarci, di accoglierci incondizionatamente, e così ci rende liberi dal peccato, ci guarisce, ci fa sentire amati (Gv 8,11; 1 Pt 2,24). Poter amare come egli ci ha amati (Gv 13, 34; 15,12): è questo il comandamento nuovo, è questo il dono dello Spirito Santo.

Massimiliano Zupi: