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“Non vi lascerò orfani: verrò da voi”

«Egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre»
«Alĭum Paraclītum dabit vobis, ut manĕat vobiscum in aeternum» 

Sesta Settimana di Pasqua – Anno A – Gv 14,15-21

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Il commento di Massimiliano Zupi

Quanto spesso, nella nostra vita, gli obiettivi che perseguiamo si rivelano illusioni cui segue la delusione! Quel posto di lavoro, o quella casa, sembravano poter rappresentare il raggiungimento della felicità ed invece, una volta ottenuti, riaffiora un sentimento di vuoto o di insoddisfazione. In fondo, è quel che sperimentiamo quotidianamente con il nostro corpo: ci sembra di avere energie sufficienti a compiere qualunque impresa; ma poi, dopo alcune ore, ci sentiamo sfiniti, desiderosi solo di poter riposare.

Gesù sta per lasciare i suoi. Un’altra esperienza di delusione, come avrebbero testimoniato per tutti i due discepoli di Èmmaus (Lc 24,17). Ma ecco che annuncia un dono nuovo: un Consolatore, che rimarrà con noi, anzi in noi, per sempre. È la vittoria su ogni delusione ed inquietudine: una consolazione per sempre! Subentreranno le persecuzioni, la malattia, le cadute: eppure quella consolazione rimarrà (Rm 8,35-39). Anzi, più avanzerà la notte, più quella luce brillerà (Sal 139/138,12). È vero, un cristiano si riconosce dalla pace e dalla gioia, che nulla e nessuno gli può togliere (Gv 16,22): l’amore del Padre, avvolgendolo come un manto (Is 61,10), è la solidità e la struttura del suo io.

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