La voce degli ultimi

venerdì 15 Novembre 2024
9.2 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

venerdì 15 Novembre 2024

“Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”

«Una donna, di nome Marta, lo ospitò» «Mulĭer quaedam Martha nomĭne excēpit illum»

Martedì 6 ottobre – XXVI settimana del tempo ordinario – Lc 10, 38-42

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servi-re? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Il commento di Massimiliano Zupi

Gesù è viandante: è in cammino, in cerca dell’uomo. L’incontro tra i due avviene nella forma dell’ospitalità: l’uno è accolto dall’altro, trova casa nell’altro. In questo senso, l’umanità è simbolicamente rappresentata dalla figura femminile. Già anatomicamente la donna è fatta per accogliere in sé, per ricevere.

La sua connotazione psicologica poi, nella Bibbia, è la mitezza, la docilità, la dolcezza (1 Pt 3,3-4). Nella passività, nella debolezza, è la sua forza (Is 30,15): proprio lei, infatti, e non il maschio, è capace di accogliere e generare vita in sé. L’accoglienza è la via per la generazione della vita, atto eminentemente divino.

Marta però poi non è capace di ospitare veramente. Il suo atteggiamento è piuttosto maschile: si dà molto da fare, anziché stare; è inquieta, anziché mite; prende la parola, anziché tacere. Maria è la vera ospite: tutto-ascolto, tutta-ricezione, tutta-accoglienza. Come Maria di Nàzaret (Lc 1,38), si lascia fecondare da Dio ascoltando Gesù.

E in Gesù impara ad accogliere ogni uomo: diventa l’albergatore della parabola del buon samaritano (Lc 10, 35). Impara ad amare. Dio si fa bambino, perché impariamo ad accudirci e custodirci. Dio muore sulla croce, perché impariamo a fasciarci e profumarci (Gv 19,40). Dio si fa pane, perché impariamo ad aprire le mani per ricevere e donare.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario