«Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità»
«De mundo non sunt, sicut ego non sum de mundo. Sanctifĭca eos in veritāte; sermo tuus est verĭtas»
Settima Settimana di Pasqua – Gv 17,11-19
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
Il commento di Massimiliano Zupi
I cristiani non appartengono a questo mondo. Per «mondo», certo, non si intende il creato, questo bel pianeta che abitiamo; né l’umanità, l’insieme dei nostri fratelli. Il mondo è piuttosto un modo di essere nel mondo, un modo di pensare e di vivere. I discepoli di Cristo non cercano il potere né la ricchezza né il successo: semplicemente perché sanno e sentono che lì v’è morte. Al contrario, perseguono il servizio, la povertà e il nascondimento, perché sanno e sentono che lì c’è vita. Questa è la verità che hanno scoperto seguendo il loro Signore, servo di tutti (Mc 10,45), povero e umile, e proprio per questo Dio (Fil 2,6-11).
Tuttavia i cristiani vivono nel mondo: come tutti, sono continuamente sollecitati a ritenere buoni e belli i suoi desideri (Gn 3,6). Come dunque, concretamente, riuscire ad essere nel mondo senza essere del mondo? Scegliendo di ascoltare la Parola di Dio e non quella del mondo: l’ascolto quotidiano e fedele del Vangelo ci forma, ci plasma. Ci consacra nella verità: ci rende suoi, di Dio, e non del mondo.