Gesù andava per città annunciando la buona notizia del regno di Dio

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«E molte altre, che li servivano con i loro beni» «Et alĭae multae, quae ministrābant eis de facultatĭbus suis»

Venerdì 18 settembre – XXIV settimana tempo ordinario – Lc, 8, 1-3

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Il Commento di Massimiliano Zupi

Le donne nei Vangeli ricoprono un ruolo importante. Anzitutto, sanno amare più degli uomini, non a parole, ma nei fatti (1 Gv 3,18). Certo, dopo essere state guarite da Gesù: la suocera di Pietro, all’inizio dei Vangeli, malata di febbre e poi subito pronta a servire gli ospiti (Mc 1,30-31); nel brano di ieri, la peccatrice, che molto amò, perché a lei molto era stato perdonato (Lc 7,47). La tradizione identifica quella donna con Maria di Magdala, nominata nel breve elenco di oggi.

Comparirà ancora alla fine del Vangelo: ai piedi della croce, accanto a Maria, la madre di Gesù (Gv 19,25); e poi al sepolcro, all’alba del primo giorno dopo il sabato: sarà la prima ad incontrare il Risorto e a riconoscerlo, e ad essere inviata come apostola ad annunciare la buona notizia (Gv 20,11-18).

Ovviamente, infine, tra tutti spicca Maria, la sposa di Giuseppe: il suo «sì» consente a Dio di farsi carne (Lc 1,38); in Giovanni, è lei a spingere il figlio a compiere il primo segno, a Ca-na (Gv 2,3-5); accanto al discepolo amato e alla Maddalena, la ritroviamo ai piedi della croce (Gv 19,25-27); infine, agli inizi degli Atti, è presente nel cenacolo, con i discepoli ed altre donne, perseveranti e concordi nella preghiera, in attesa della discesa dello Spirito Santo (At 1,14).

Le donne dunque sono le principali cooperatrici del disegno di salvezza: grazie a loro il Verbo si fece carne, fu accolto, custodito, amato ed accompagnato fino all’età adulta; loro seguono Gesù fino alla fine, senza fuggire, contemplandolo sulla croce, poi nel sepolcro, infine da Risorto. In breve, nei Vangeli, accanto a Gesù, sono l’icona dell’amore: di loro infatti si dice che «servivano», così come Gesù dice di sé stesso che è «colui che serve» (Lc 22,27). In un’età, finalmente, di emancipazione sociale della donna, che ella possa approfondire questa sua invidiabile natura!

Massimiliano Zupi: