«Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche» «Nihil tulerĭtis in via, neque virgam neque peram neque panem neque pecunĭam, neque duas tunĭcas habeātis»
Mercoledì 23 settembre – XXV settimana del tempo ordinario – Lc 9, 1-6
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Il commento di Massimiliano Zupi
Quali strumenti porteranno con sé i discepoli per compiere la propria missione, di annunciare il vangelo, guarire gli infermi e scacciare i demòni? Nessuno, nulla! Del resto, già così aveva detto Dio ai suoi profeti, a Mosè e Geremia fra tutti (Es 3,12; Ger 1,8), al momento di inviarli per la missione per la quale li aveva chiamati: solo Dio sarebbe stato loro forza e loro aiuto (Es 15,2; Sal 121/120,2).
I discepoli dunque non devono portare nulla per il viaggio, perché Dio è il loro tutto. Non il bastone, perché Dio li guiderà e li proteggerà; non la sacca né il denaro, perché Dio provvederà per loro. Non portare nulla, per sperimentare che Dio li ama realmente e si prende cura di loro (Mt 6,32-33).
Se il nulla è la condizione per fare esperienza di essere amati, lo è però anche, all’opposto, per amare. Gli apostoli dunque non dovranno avere un bastone: il legno della croce sarà il loro unico bastone, perché nel rinnegamento di sé manifesteranno la loro forza. Non la sacca, né il pane, né il denaro, perché nel dono di sé renderanno credibile il loro amore: la sacca sarà il calice della loro miseria, del loro essere peccatori; il pane sarà l’Eucarestia, il corpo di Cristo offerto e condiviso; i soldi saranno la loro povertà, il loro avere solo sé stessi da offrire.
Non due tuniche: solo una ne avranno, quella del loro Signore (Gv 19,23-24); tunica del servo, che viene per servire e non per essere servito (Mc 10,45), per manifestarsi umile e non per apparire grande. Questo nulla è il vuoto di sé (Fil 2,7), necessario sia per accogliere Dio, l’Amante, sia per donarsi ai fratelli, all’amato.