Parla anche italiano il segnale di onda gravitazionale, prodotta dalla coalescenza di due buchi neri di masse stellari, “osservato” lo scorso 14 agosto. Il segnale è stato misurato dai due rivelatori di Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che si trovano negli Stati Uniti, e dal rivelatore Virgo, che ha sede allo European Gravitational Observatory (Ego) a Cascina, in provincia di Pisa. Il risultato è stato annunciato a Torino al G7 Scienza iniziato venerdì scorso.
Successo italiano
“E' una particolare soddisfazione poter vedere che in Italia ci siano ancora luoghi in cui è possibile fare imprese di questo tipo, osserva Giovanni Losurdo, dell'Istituto nazionale di Fisica Nuceare (Infn) e coordinatore del progetto Advanced Virgo, all'Ansa. “E' per noi motivo di grandissima soddisfazione e di grande gioia: coroniamo uno sforzo cominciato a metà degli anni '80”.
Tre masse solari
Prevista nel 1916 da Albert Einstein come conseguenza della sua teoria della relatività generale e confermata sperimentalmente la prima volta solo nel 2016, l'onda gravitazionale dello scorso agosto ha rappresentato la quarta rilevazione di sempre.
Le onde gravitazionali – “increspature” del “tessuto” dello spaziotempo, come spiegato su Inaf – sono state emesse durante i momenti finali della fusione di due buchi neri con masse rispettivamente di circa 31 e 25 volte la massa del Sole e distanti circa 1,8 miliardi di anni luce. Il buco nero così prodotto ha una massa circa 53 volte quella del nostro Sole.
Ciò equivale a dire che, durante la coalescenza – il fenomeno fisico attraverso il quale le particelle di un solido si uniscono per formare delle entità di dimensioni maggiori liberando energia – 3 masse solari sono state convertite in energia sotto forma di onde gravitazionali.