Se ci fosse una classifica dei corpi celesti più sfortunati, probabilmente a vincere sarebbe Plutone. Prima era un pianeta, poi è stato declassato a pianeta nano e ora, in base a una ricerca della Southwest Research Institute del Texas, potrebbe essere classificato come “ammasso di comete”. Lo studio, disponibile su Arxiv.org, è stato pubblicato sulla rivista Icarus.
La nuova teoria
L'idea è nata osservando la composizione del ghiacciaio Sputnik Planum, l'enorme cratere a forma di cuore che si trova su Plutone, ricco di azoto. “C'è coerenza tra la quantità di azoto stimata dentro il ghiacciaio e quella che ci si aspetterebbe – rileva Christopher Gein, autore dello studio – se Plutone fosse stato formato dall'insieme di circa un miliardo di comete o altri oggetti della fascia di Kuiper, che hanno una composizione chimica simile a quella della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, studiata da Rosetta”.
In altre parole, secondo i ricercatori, gli elementi chimici iniziali sarebbero stati ereditati dalle comete che hanno formato Plutone e poi modificati dall'acqua liquida, forse presente nell'oceano sotterraneo del pianeta nano. Al momento, però, si tratta solo di una teoria che dovrà essere avvalorata da ulteriori verifiche.