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Nuovi indizi da Curiosity: molecole organiche su Marte

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Novità dalla sonda della missione Curiosity che, come annunciato sulla rivista 'Science', ha rilevato la presenza di molecole organiche nel suolo di Marte, oltre ad aver riscontrato la presenza di metano (variabile ciclicamente) nell'atmosfera. Caratteristiche, dunque, che porterebbero a far credere che sul pianeta rosso possano davvero esserci state le possibilità per ospitare la vita. Lo studio, per ora, non parla di presenza di organismi viventi ma dei requisiti che, tre miliardi e mezzo di anni fa, avrebbero potuto creare i giusti presupposti per poterli sostenere. Le molecole organiche sono state scoperte nel cratere Gale, che il rover-laboratorio Curiosity sta esplorando dal 6 agosto 2012. Come scritto su 'Science', le molecole “si sono conservate nell'argillite di origine lacustre alla base della formazione Murray, antica 3,5 miliardi di anni”.

Verso ExoMars

Con la missione ExoMars 2020 all'orizzonte, la scoperta degli scienziati apre nuovi e incredibili spiragli di studio su Marte: se la materia organica è stata trovata vicino alla superficie (per altro su un suolo come quello marziano), infatti, le possibilità che questa si trovi nel sottosuolo crescono esponenzialmente. I campioni sono stati estratti da Curiosity che poi li ha analizzati scoprendo la loro composizione, fatta di tiofene, 2-metiltiofene, 3-metiltiofene e solfuro dimetile, ovvero composti del carbonio, con una quantità di zolfo. Proprio quest'ultimo, secondo gli scienziati, avrebbe contribuito a preservare le molecole nell'ambiente di Marte.

Origini incerte

“Non abbiamo ancora quello che cerchiamo, le 'biosignatures', come amminoacidi e acidi nucleici che formano proteine e Dna. E non sappiamo ancora di preciso quale sia l'origine di queste molecole. Potrebbero essere anche servite per il metabolismo cellulare ma non ci sono prove”. Dichiarazioni che Daniela Billi, professoressa associata al dipartimento di Biologia a Tor Vergata e associata Inaf che non ha preso parte allo studio, ha rilasciato nella relazione sulla rivista scientifica e che indica come le molecole analizzate potrebbe ottenere una composizione più sofisticata. Particolarmente interessante anche la scoperta di metano: la presenza di questo gas ha stimolato l'attenzione degli esobiologi in quanto la sua presenza sulla Terra è in buona parte dovuta a sostanze biologiche (organismi viventi). Va detto, però, che la diversa natura fisica del Pianeta rosso rispetto al nostro, rende percorribili (e anche più probabili) altre ipotesi sulle sue origni.

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