Un’imponente catena montuosa incontra pianure sconfinate, su Plutone, a miliardi di chilometri di distanza dal sole, sono probabilmente ricoperte di ghiaccio e questa settimana possiamo osservarle per la prima volta da vicino con una chiarezza senza precedenti. Finalmente, a quasi sessanta giorni dal “flyby” della New Horizons – nuovi orizzonti in italiano – sul pianeta nano, arrivano nuove immagini ad alta risoluzione.
Hanno impiegato due mesi ad arrivare. La velocità di trasferimento dalla navicella spaziale è circa 2.000 bits al secondo, un’andatura che fa sembrare veloci i vecchi modem analogici con i loro 56.000 bits. La Nasa impiegherà un anno a trasferire tutte le foto e i dati dalla sonda, attualmente infatti solo il 5% dei dati è stato “scaricato” ma, a giudicare dalle prime nitide e ravvicinate immagini, l’attesa vale sicuramente la pena.
“Queste immagini, i dati dello spettro e altre informazioni ci aiuteranno a capire, per la prima volta, l’origine e l’evoluzione di Pluone”, ha spiegato Alan Stern, responsabile della missione. “Una diversità di paesaggi che non ha eguali nel Sistema solare, se un artista avesse disegnato Plutone in questo modo, avrei detto che esagerava. Invece è proprio fatto così”. Non nascondono il loro entusiasmo i ricercatori della Nasa, che da anni oramai – la sonda è stata lanciata nel 2006 – attendono i primi risultati.
Non si fermerà qua l’avventura della New Horizons che, passato Plutone, è ora in viaggio verso la regione più remota del sistema solare, una fascia di asteroidi di cui non si sa quasi nulla. Nel frattempo aspettiamo le immagini che arriveranno nei prossimi giorni, che dovrebbero fornirci dettagli sulle lune del pianeta nano.