In realtà, di certo su Nemesis c’è solo il suo nome, un po’ come accade per la dea greca della “distribuzione della giustizia”, sua omonima. Rinominata anche “gemella cattiva del sole”, o ” stella della morte”, si tratterebbe di una nana rossa che girerbbe intorno al nostro astro. Secondo Muller, questo corpo celeste non ancora scoperto, formerebbe un sistema binario con il Sole. Nemesis si muoverebbe lungo un orbita di forma ellittica allungata molto ampia.
Ogni 26 milioni di anni raggiungerebbe il punto più vicino al Sole entrando in contatto con la Nube di Oort – una zona sferica collocata ai confini del nostro sistema solare – disturbando comete rimaste inerti per lungo tempo, che catturate dalla gravità del sole verrebbero fiondate verso il centro del nostro sistema solare, incrementando così il numero di possibili impatti con la Terra.
Secondo Muller sarebbe questa la causa delle estinzioni di massa, anche perché la scoperta delle loro periodicità non può essere casuale. Ma Nemesis non è ancora stata scoperta. Per individuare la Gemella cattiva del sole, Muller si affidò alle competenze dell’astrofisico Samuel Perlmutter, che però nel 1986 concluse la tesi “Ricerca astronomica di una compagna stellare del sole” senza però poterne confermare l’esistenza. Se Nemesis esistesse, potrebbe essere rilevata da telescopi astronomici di nuova generazione e la missione Wise – Wide-Field Infrared Survey Explorer – iniziata il 14 dicembre 2009, potrebbe trovarla velocemente.