La voce degli ultimi

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Tu scendi dalle stelle e ti immergi nel nostro peccato

La Chiesa che prepara il menù di ogni domenica ha pensato bene di far chiudere il tempo di Natale con la domenica del Battesimo di Gesù. Se non ci fosse questo collegamento, resteremmo nella grotta senza considerare la sua vocazione di Liberatore. Nasce per rispondere alla voce dal cielo e per iniziare la sua missione di salvezza.  Nasce, come tutti, immerso nel liquido amniotico della Madre, per immergersi nel fiume dei peccatori.

Ad attenderlo lungo il fiume c’è un tipo carismatico che attira tanta gente. Non aveva niente di facile e di attraente, ma aveva una qualità rara, l’autenticità. Non doveva attirare l’attenzione su di sé, ma su quell’ Altro che stava entrando nel mondo. Non era lui la luce ma doveva svegliare tutti dal sonno per aprirci al sole che sorge. Non era lui il manovratore della storia, ma doveva inchinarsi a fare il servo di quest’uomo vero, il Messia atteso. Ha messo in moto, così, in chiunque si avvicinava lo stupore e la domanda. Stupore e domanda sono i primi due passi di ogni ricerca che va oltre, oltre il mangiare e bere, comprare e vendere, prendere moglie e prendere marito.

Lui sosteneva il bisogno di pulizia e verità e la necessità di abbassare la testa. E si fermava lì. Premessa indispensabile per ogni dono dall’alto. L’Altro che stava arrivando è la vera liberazione, tutta dono, che arriva alla radice del Male: il Peccato. E’ l’Agnello che verrà caricato del male di ogni tipo e del male radicale che è il farsi dio.

La promessa è questa; Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Lo Spirito di Dio come vento circola nel mondo per portare vita e spazzare vie le foglie secche. Come il vento che ti avvolge, così ti immergerà nel mondo di Dio. Come il fuoco che ti attira nell’inverno della storia, così ti trasformerà in radice.

“Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Noi sappiamo che il tuo battesimo si è compiuto sulla croce, Signore; sappiamo che non è un segno di nuove caste o di spirituali razzismi; esso è l’abbattimento del muro di ogni separazione, perché si faccia di tutta la terra una sola ecumene (Turoldo).

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