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Ricordare la strage di via d’Amelio non è solo un debito alla memoria

Ricordare la strage di via D’Amelio, la uccisione di Paolo Borsellino e degli agenti di scorta, non risponde solamente a un debito della memoria. Sollecita una verifica e una valutazione di quanto è stato fatto nei trenta anni trascorsi da allora per continuarne l’opera, un impegno individuale a raccoglierne e attuarne l’esempio civile e professionale, una azione collettiva e istituzionale per per...

Mantovano (Centro Studi Livatino): “L’eredità viva e attuale di Falcone e Borsellino”

Sono passati appena 57 giorni da quando, per volontà di Cosa nostra, una carica esplosiva con una potenza pari a cinque quintali di tritolo ha squarciato il tratto dello svincolo di Capaci dell’autostrada A29, tra Palermo e Mazara del Vallo, poco prima delle sei del pomeriggio, uccidendo il giudice Giovanni Falcone, il magistrato Francesca Morvillo – moglie di Falcone –  e gli agenti della sua sco...

L’eredità di Falcone e Borsellino, a trent’anni dalle stragi

La memoria collettiva è un’attitudine sociale per ricordare il vissuto che ha segnato fortemente la sfera pubblica. Le commemorazioni servono a conservare un ricordo partecipato che ci indica la strada da seguire, come singoli e come comunità. Le pratiche rievocative consentono di trasmettere integre le storie del passato alle più giovani generazioni. La conservazione del ricordo costituisce un mo...

Come dare senso al sacrificio di Falcone e Borsellino

Trent'anni dopo non è soltanto un anniversario. Il lavoro svolto in Italia nei tre decenni successivi alle stragi di Capaci e di via D’Amelio nella prevenzione e nel contrasto della criminalità mafiosa non ha eguali nel mondo. Cosa nostra e la camorra oggi hanno perduto parte della capacità aggressiva e di penetrazione del tessuto sociale che avevano all’inizio degli anni 1990: pur continuando a i...

Sabella: “La cultura antimafia nasce da quella della legalità”

Un giovane cresciuto a “pane e diritto” con il sogno di diventare il più giovane avvocato cassazionista d’Italia. Il magistrato che, nella Palermo segnata dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, da sostituto procuratore nel pool Antimafia diretto da Giancarlo Caselli cercava sul territorio i latitanti, i loro contatti e i loro arsenali seguendo la “logica della caccia”. Alfonso Sabella ha vis...

Il dovere di non dimenticare le vittime di mafia. Da Impastato a Borsellino la Via Crucis della legalità

Il dovere di ricordare sempre le vittime della lotta alla mafia. Ieri si è celebrato il 29° anniversario della strage di via d'Amelio. Interris.it propone di commemorare i martiri della legalità a partire da un luogo-simbolo. L'Università La Sapienza di Roma, l'ateneo più grande d'Europa con oltre 113 mila studenti. Qui si trovano le undici pietre d'inciampo. Poste lungo il viale principale della ...
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Strage Via D’Amelio, Mattarella: “Borsellino pagò con la vita la propria rettitudine”

"L’attentato di via D’Amelio, ventinove anni or sono, venne concepito e messo in atto con brutale disumanità. Paolo Borsellino pagò con la vita la propria rettitudine e la coerenza di uomo delle Istituzioni. Con lui morirono gli agenti della scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella...

L’esempio di Falcone e Borsellino per una società più giusta

I giudici martiri antimafia come esempio, testimonianza e modello per rendere più giusta la società. "Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con il loro esempio, hanno già trasmesso un patrimonio immenso alle giovani generazioni", afferma a Interris.it Francesco La Licata, tra i più autorevoli esperti di lotta alla mafia, biografo e amico di Giovanni Falcone. Il valore dell'esempio Francesco La Li...

Grazie a Falcone e Borsellino, i giovani di oggi dicono no alla mafia

Non ho avuto la fortuna di conoscere Paolo Borsellino. Avrei potuto certamente incrociare una parte della sua brillante azione di magistrato se nel luglio del 1992, esattamente dieci anni prima che io nascessi, la mafia non avesse stroncato la sua vita con un orribile attentato nel corso del quale persero la vita anche i cinque agenti della sua scorta. Ma una cosa ho sempre letto sulle cronach...

Via D’Amelio, le cicatrici della strage che uccise Borsellino

La colonna di fumo nero si levò alta nel cielo di Palermo. Un pilastro di fuliggine e ceneri, nello stretto braccio urbano di Via Mariano D'Amelio. Magistrato anche lui, primo presidente della Corte Suprema di Cassazione negli anni Venti. Quel giorno, però, è il 19 luglio e l'anno è il 1992. Anno di sangue. Quello del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca e dei suoi tre agenti di scort...

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