La Russia ha deciso di rinforzare le proprie difese militari. Il Cremlino ha lanciato un suo personale “Pentagono” (sul modello di quello americano): un nuovo centro di controllo per la difesa nazionale, finalizzato a monitorare eventuali minacce in tempo di pace e a coordinare le operazioni in modo unitario in caso di guerra. La struttura sorge a Mosca, davanti al Gorki Park, lungo le sponde della Moskova. Massimo riserbo sui costi che, secondo alcune fonti, si aggirerebbero su diversi miliardi di dollari.
Il quartier generale è realizzato secondo criteri ultramoderni: è fortificato, prevede sistemi per difendersi da attacchi e sabotaggi, dispone di diverse war room, computer super sofisticati, impianti sotterranei, vie di trasporto segrete per evacuazioni di emergenza e una pista per l’atterraggio di elicotteri sino a 16 tonnellate. Il centro è affidato alle cure del generale Mikhail Mizintsev che lo ha definito “uno dei progetti militari più grandi degli ultimi anni. L’analogia più vicina nel passato in termini di funzioni e compiti è il comando in capo della grande guerra 1941-1995, che aveva centralizzato tutto il controllo della macchina militare e dell’economia della nazione in nome degli interessi della guerra”.