La voce degli ultimi

lunedì 16 Dicembre 2024
8.5 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

lunedì 16 Dicembre 2024

Argentina-Cile: la guerra non combattuta. 40 anni di pace vaticana

I vescovi argentini e cileni sono “grati per la pace e l’integrazione tra le due nazioni" e confidano che "questo cammino possa continuare ad approfondirsi, per il bene dei nostri popoli"

A favorire la pace tra Argentina e Cile fu la mediazione della Santa Sede. “Lo scontro era imminente. La guerra sembrava inevitabile. Gli eserciti erano stati mobilitati per rivendicare l’appartenenza del canale del Beagle, punto strategico per il passaggio tra gli oceani Atlantico e Pacifico– ricostruisce l’agenzia missionaria vaticana Fides-. Cile e Argentina erano sul punto di non ritorno quando Giovanni Paolo II, da poco eletto al Soglio Pontificio, decise di intervenire con la diplomazia vaticana per fermare quella che sarebbe potuta essere una delle guerre più sanguinose dell’America latina“. La crisi tra Buenos Aires e Santiago del Cile giunse al culmine proprio nell’anno dei tre Papi. La lotta per il possesso delle isole Picton, Lennox e Nueva, situate nel canale, risale al 1888 ma si riaccesero nel 1978. Dodici mesi prima, l’Argentina, guidata dal regime militare, rifiutò infatti il lodo arbitrale emesso dal Regno Unito, dichiarandolo “insanabilmente nullo”.

Pace
Foto di Dione Film su Unsplash

Pace della Santa Sede

“Con un intervento mirato, la diplomazia della Santa Sede entrò in gioco– racconta Fides-. Agì inizialmente tramite il nunzio apostolico Pio Laghi. Nel 1979 venti di guerra continuavano a soffiare. E per evitare l’escalation, Papa Giovanni Paolo II nominò il cardinale Antonio Samorè suo rappresentante personale per dirimere la controversia fra le due nazioni. Per quattro anni il cardinale lavorò alacremente per raggiungere un accordo che potesse mettere fine alla diatriba. L’accordo arrivò, ma Samorè non riuscirà mai a vederlo firmato poiché morirà a Roma nel febbraio del 1983. Il trattato, che oggi compie quarant’anni, arriverà quasi due anni dopo la morte dell’inviato papale, il 29 novembre 1984. Fu sottoscritto in Vaticano, col titolo di “Trattato di pace e di amicizia”. A quattro decenni da quella storica firma, le Chiese di Argentina e Cile, “ringraziano Dio perché in quegli anni difficili hanno prevalso il dialogo e la pace. E si è evitata una guerra tra popoli fratelli”. I vescovi argentini e cileni sono “grati per la pace e l’integrazione tra le due nazioni e confidiamo che questo cammino possa continuare ad approfondirsi, per il bene dei nostri popoli. Un modello da imitare”.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario