E'stato revocato il “carcere duro” a Massimo Carminati. Col parere positivo della Dda di Roma e della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, gli è stato revocato il 41 bis. E' quanto si apprende in ambienti del ministero della Giustizia. La decisione è una probabile conseguenza della pronuncia della Corte di Cassazione che ha fatto cadere per l'ex Nar l'accusa di associazione mafiosa nel processo sul Mondo di Mezzo. Carminati al momento è detenuto nel carcere di Sassari, con una condanna in appello a 14 anni e mezzo, ma la sua pena dovrà essere ricalcolata dai giudici dell'Appello di Roma. Dopo il pronunciamento della Cassazione, il legale di Carminati, Cesare Placanica, aveva annunciato la volontà di presentare una istanza di scarcerazione.
La sentenza della Corte di Cassazione
Lo scorso 22 ottobre, i giudici della Cassazione hanno stabilito che Mondo di Mezzo non fu Mafia Capitale. Il maxi processo contro le due riconosciute associazioni a delinquere non fu, quindi, a carico di un gruppo criminale di stampo mafioso, come invece era stato sentenziato dalle condanne arrivate in Appello (anche se non in primo grado), quelle che riconobbero a Salvatore Buzzi, Massimo Carminati e le altre persone coinvolte l'aggravante del 416 bis. La sesta sezione penale della Cassazione aveva al vaglio la posizione di 32 imputati, di cui 17 condannati dalla Corte d'Appello di Roma, lo scorso anno, a vario titolo per mafia (per associazione a delinquere di stampo mafioso, o con l'aggravante mafiosa o, ancora, per concorso esterno). Tra questi, oltre a Carminati e a Buzzi (condannati rispettivamente a 14 anni e 6 mesi e a 18 anni e quattro mesi), anche Luca Gramazio, ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio (8 anni e 8 mesi), e Franco Panzironi, ex ad dell'Ama (8 anni e 4 mesi). Ora, con la sentenza della Corte Suprema, sarà necessario un altro processo, un appello bis, nel quale andranno riviste le pene alla luce della caduta del reato contestato di associazione a delinquere di stampo mafioso.