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LA GRAN BRETAGNA APRE LE PORTE AGLI STRANIERI. MA SOLO SE INFERMIERI

C’è crisi di infermieri in Gran Bretagna. Si tratta di una professione che gli abitanti dell’isola oltre la Manica sembrano non voler più svolgere, o comunque sembra non destare alcun interesse nelle nuove generazioni che tendono a preferire altri tipi di studi. Secondo una recente inchiesta della Bbc, sembrerebbe che solo nel 2014 di infermieri ne siano stati “importati” ben 7.500, soprattutto da Paesi Comunitari come la Spagna, la Romania, ma anche dall’Italia.

Per riuscire a lavorare come infermiere in Inghilterra bisogna contattare una delle agenzie di reclutamento – che come prima cosa sottoporranno i candidati ad un test per verificarne la conoscenza della lingua inglese. Seguirà un test scritto, con calcoli sul dosaggio dei farmaci, domande a riposta multipla di carattere infermieristico e un breve scritto dove viene chiesto perché si è scelta questa professione.

Per poter iniziare formalmente il lavoro di infermiere bisogna essere iscritti all’albo inglese Nmc (Nursing and Miwifery Council). Successivamente si entra in un sistema piramidale, diviso in Band (da 1 a 9 dove a numero più alto corrisponde una maggiore specializzazione e quindi una retribuzione più alta). La possibilità di carriera è maggiore e più sicura e veloce rispetto al lavoro di infermiere in Italia, inoltre dopo essere stati assunti da una struttura ospedaliera, si entra nel sistema pensionistico del National Health Service, che secondo molti, sembra essere uno dei migliori in Inghilterra.

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