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Tra guerra, carestia e malattie: la lunga notte dello Yemen

L'appello che arriva è affinché le parti in causa dialoghino. Il punto è che, per lo Yemen, una richiesta come questa è arrivata fin troppo spesso da parte della Comunità internazionale, senza che agli auspici siano seguiti concreti atti volti alla risoluzione di una delle emergenza umanitarie più impellenti a livello globale. Da ormai cinque anni il Paese è stretto nella tragica morsa tricefala d...

Libia, la memoria italiana oltre il Mediterraneo

Non c'è solo un tratto di mare a separare l'Italia dalla Libia, così come non è una mera differenza etnico-linguistica ad allontanare i due popoli affacciati sulle sponde opposte del Mediterraneo. E, soprattutto, non c'è solo il tema immigrazione a connettere idealmente i due Paesi, né una vecchia storia imbastita da desueti (già allora) retaggi coloniali e di regime. C'è molto...

Uganda, torna l’incubo della guerra civile

Trent’anni fa la guerra civile fu un’ecatombe da 300 mila morti e un milione e mezzo di sfollati. Ora in Uganda torna l’incubo della guerra civile. L'ex presidente del Forum per il cambiamento democratico (Fdc) e un numero non specificato di suoi sostenitori sono stati arrestati a seguito di disordini a Kampala, capitale dell'Uganda, come riporta la testata “The Monitor”, specificando ch...

Libia: migrante in fuga ucciso con un colpo di arma da fuoco

Aveva preso il largo in cerca della libertà, ma è morto sulla costa nordafricana dove era stato riportato insieme ad altri che insieme a lui avevano intrapreso la traversata. Un migrante di nazionalità sudanese ha persone la vita dopo essere raggiunto da un proiettile, mentre tentava di fuggire dalle guardie libiche giovedì 19 settembre. Inutili i soccorsi. Faceva parte di un gruppo  di 103 person...

In Colombia il dialogo è una strada in salita

Il movimento delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) cambia nome. Lo ha annunciato l'ex-comandante, Ivan Marquez il quale, in una lettera aperta, ha menzionato nuovo potere al posto di nuova guerriglia: "Solo un governo alternativo può aprire la strada a uno scenario di convivenza" ha affermato l'ex-leader armato, sancendo, nei fatti, un maggiore impegno nel dialogo fra l...

Gli Stati uniti per il dialogo in Libia

Profonda preoccupazione" è lo stato che hanno espresso alcuni governi del Vecchio Continente e i Paesi del Golfo davanti alle ostilità senza fine tra le due parti belligeranti in Libia. Ieri, attraverso un comunicato congiunto, Italia, Francia, Regno Unito, Egitto, Emirati e Stati Uniti hanno chiesto una cessazione delle ostilità immediata: condizione necessaria per poter ritornare a un processo p...

Genocidio del Ruanda, una strage dei nostri giorni

Un massacro sistematico, andato avanti dal 6 aprile a inizio luglio del 1994. Almeno mezzo milione di morti ma sono solo stime, le più accurate, quelle di Human rights watch. Il sospetto è che le vittime del genocidio del Ruanda, che portò quasi allo sterminio totale dell'etnia Tutsi e alla grave decimazione di quella parte di etnia Huthi considerata di visione moderate, siano state in realtà...

Beati nove seminaristi uccisi nella guerra civile

Uccisi per la sola colpa di voler diventare sacerdoti. Questa la sorte toccata nel 1934 nelle Asturie, in una Spagna dilaniata dalla guerra civile, a nove giovani seminaristi: vittime dell'odio di anarchici e comunisti come tanti altri in quegli anni di furia anti-cattolica. Ora i nove giovani sono Beati. La cerimonia si è tenuta a Oviedo, con la partecipazione del card. Angelo Becciu, prefet...

Grobbelaar, dalla guerra alla porta

Tutti lo ricordano per i suoi virtuosismi sulla linea di porta durante la finale di Coppa dei Campioni del 1984 quando, sul prato dell'Olimpico, le sue esibizioni ai tiri di rigore portarono agli errori di Bruno Conti e Ciccio Graziani. Non proprio due qualsiasi. Ma la vita di Bruce Grobbelaar, ex portiere del Liverpool, non è sempre stata legata al calcio, né l'avversario è sempre stato...

Due giornalisti raccontano l’incubo delle carceri

Si chiamano Roberto Di Matteo, Filippo Rossi e Jesus Medina. La loro recente esperienza ha alzato, per l’ennesima volta, il velo sulla libertà di stampa calpestata in alcuni Paesi. I tre giornalisti, recatisi in Venezuela per realizzare un’inchiesta, sono stati arrestati venerdì scorso, 6 ottobre, e rilasciati quarantotto ore dopo. Il racconto Oggi pomeriggio, presso la sede della Federazione na...

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