Un vertice che è già entrato nella storia, quello dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa) conclusosi ieri a Panama. Non solo è stato teatro di una nuova svolta storica nei rapporti tra Cuba e gli Stati Uniti, grazie alla simbolica stretta di mano tra Barack Obama e Raul Castro, ma ha fatto da sfondo anche agli incontri tra il Presidente statunitense e i presidenti di Venezuela e Brasile, Paesi con i quali i rapporti sono ancora poco amichevoli. Almeno fino a ieri, perché Obama sembrerebbe intenzionato a voler rivoluzionare i rapporti diplomatici con i “vicini (poveri) di casa”.
Il primo dei due incontri, quello con il Presidente venezuelano Nicolas Maduro, è stato definito dalle parti “casuale”. I due si sarebbero infatti incrociati nei corridoi e poi avrebbero parlato una decina di minuti, in un clima di “ampio rispetto e cordialità”. Secondo quanto confermato dalla Casa Bianca, Obama avrebbe assicurato il “suo appoggio in favore di un dialogo pacifico tra le fazioni in Venezuela”, precisando che gli Usa non sono interessati a minacciare il Paese, piuttosto ad appoggiarne “la democrazia, la stabilità e la prosperità”. Dal canto suo, Maduro ha definito “serio e franco” il colloquio e non ha escluso la possibilità che ne seguano altri: “Ho detto a Obama che non siamo nemici degli Stati Uniti – ha specificato – ma rivoluzionari veementi e appassionati e che vogliamo costruire la pace”.
Anche il breve “scambio di idee” tra Obama e la Presidente del Brasile Dilma Rousseff è avvenuto in modo informale a margine del vertice panamense. Ma, anche se breve, è stato molto proficuo considerando che, poco dopo il colloquio, La Rousseff ha ufficializzato la sua visita a Washington per il prossimo 30 giugno. I rapporti Usa con il Brasile erano tesi da quando, nel 2013, era scoppiato lo scandalo dello spionaggio dell’agenzia americana Nsa sulla presidente brasiliana. Le rivelazioni spinsero la Rousseff a sospendere una visita di Stato che avrebbe dovuto effettuare a Washington per la fine del 2013. Il prossimo 30 giugno, i due leader parleranno di cambiamenti climatici, difesa, scienza e tecnologia ed educazione. I contrasti passati sembrano ormai storia antica.