L’Italia della pallavolo maschile ha raggiunto la finale nel torneo olimpico di Rio. Ormai è solo il Brasile – che stanotte ha avuto la meglio sulla Russia – a frapporsi tra gli azzurri e l’agognato oro. Le due finaliste si erano già affrontate nel girone eliminatorio, con l’Italia che si era imposta per 3-1. Questo dato rappresenta pur sempre un aspetto positivo da tenere in considerazione anche se la finale – lo sappiamo bene – non è una partita come le altre. Dopo le amare sconfitte di Atlanta 1996 e Atene 2004 la nazionale italiana domenica al Maracanazinho – alle 13.15 brasiliane (da noi saranno le 18.15) – ha la grande opportunità di conquistare il primo oro della sua storia alle Olimpiadi.
Il match che ha permesso l’accesso alla gara finale, la più importante, è stato tiratissimo, al cardiopalma. I ragazzi di Blengini hanno battuto con grinta i rivali degli Stati Uniti per 3 set a 2 al tie-break. Dopo il duro svantaggio di 2-1 gli italiani si sono rimboccati le maniche concludendo il quarto set 25 a 22; gli altri si erano decisi col punteggio di 30-28, 26-28 e un preoccupante 9-25.
Il cuore e la determinazione del Setterosa, invece, non sono stati sufficienti a sconfiggere il team a stelle e strisce nella finale disputata all’Olympic Aquatics Stadium. Le nostre ragazze hanno conquistato l’argento perdendo 12-5. Le campionesse olimpiche in carica hanno imposto subito il loro ritmo sulle azzurre. Il primo quarto finisce 4-1, sebbene il Setterosa non molli recuperando e portandosi addirittura sul 5-3 a metà gara.
Ma il terzo periodo è fatale per la nostra squadra: le americane si impongono con un parziale di 3-1. Il rammarico rimane, ma le nostre avversarie, senza dubbio, hanno meritato l’oro. “Queste ragazze hanno fatto un miracolo sportivo, se ci avessero detto ad inizio torneo che avremmo vinto un argento olimpico ci avrebbero preso per matti”, ha commentato il commissario tecnico Fabio Conti. Speravamo di abbattere la “corazzata” statunitense, come l’ha definita Conti, ma non ce l’abbiamo fatta. Sbollita la rabbia il Setterosa, sul podio, è tornato a sorridere.