Dovrà dire addio alle Olimpiadi di Rio de Janeiro la tennista russa Maria Sharapova, squalificata per due anni per aver violato le norme dell’antidoping. La bionda campionessa è risultata positiva al meldonium, un farmaco per il cuore, inserito dal 1 gennaio nella lista dello sostanze dopanti e pertanto proibito dalla word Anti-Doping Agency (Wada).
La stessa Sharapova, trovata positiva ai test per la sostanza, nel mese di marzo – durante una conferenza stampa da un hotel di Los Angeles – aveva ammesso di averne fatto uso per 10 anni, sotto prescrizione del suo medico di famiglia, per trattare una serie di condizioni di salute. L’atleta aveva parlato di una carenza cronica di magnesio e di una storia familiare di diabete, ma in realtà il farmaco è stato creato per il trattamento delle ischemie. Il meldonium favorisce la circolazione del sangue e, in soggetti sani come gli atleti, migliora le capacità di resistenza allo sforzo fisico, già che così la quantità di ossigeno che arriva ai muscoli è maggiore.
La Wada ha comunicato che il farmaco era in osservazione da oltre un anno, soprattutto a causa dell’evidente diffusione tra gli atleti, La decisione di inserirlo nella lista delle sostanze proibite è arrivata a settembre 2015 – con tanto di comunicazione via mail agli atleti – ed è divenuta effettiva nel gennaio del 2016. Il meldonium è ora classificato come sostanza S4, ossia la categoria di ormoni e modulatori metabolici.