Livrea total red e slogan “Winnow”, “vincere adesso”. Sono stati tolti i veli alla nuova Desmo della Ducati, presentata in Svizzera, a Neuchatel, con tutte le intenzioni di farne la moto rivale della Honda di Marquez, a poche settimane dal debutto di una stagione che il team di Borgo Panigale vuole rendere migliore di quella precedente. Non che il 2018 sia andato male, visto che qualche conferma sul trend da prima della classe dell'anno prima è arrivata ma, stavolta, sull'asse tutto italiano Dovizioso-Petrucci la Ducati punta a essere la prima in senso assoluto: “Siamo stati molto competitivi nel 2018 – ha detto il general manager Luigi Dall'Igna -, anche in piste in cui non lo eravamo stati prima, è stata una stagione positiva. Purtroppo non siamo riusciti a tenere aperto il discorso iridato fino all’ultima gara e questo dà l’idea del valore degli avversari”. La soluzione, quindi, è semplice: “Migliorare ancora, a cominciare dai prossimi test”.
Asse italiano
Chiusa la parentesi con Jorge Lorenzo, apparso davvero a suo agio sulla Desmosedici solo dopo aver annunciato l'addio alla fine della stagione, da Borgo Panigale è arrivata la promozione alla moto ufficiale per Danilo Petrucci, lo scorso anno in sella alla Pramac Racing, sempre della Ducati, e autore di una stagione di tutto rispetto, con anche un podio messo a referto a Le Mans. Un tandem tricolore che rende la Desmo 2019 la Rossa forse più italiana di sempre: “E’ cambiata la strategia sui piloti – ha detto ancora Dall'Igna -: da due piloti che pensavano a se stessi ora puntiamo su una strategia di squadra, una strategia di sviluppo per la squadra nell’arco dei weekend, con lo scopo di massimizzare il risultato. L’obiettivo è vincere il titolo”. Parole che, in qualche modo, chiamano in causa Lorenzo e lo scarso feeling sviluppato in due anni in sella alla Desmosedici non solo con la moto ma anche con il team. E, se nel 2017 ci aveva pensato Dovizioso a tenere alto il nome della scuderia, lo scorso anno la competitività in pista non era bastata alla Ducati a reggere il confronto con l'Hrc fino alla fine.
Quello che verrà non sarà quindi solo un nuovo anno ma anche un nuovo inizio: “Le novità regolamentari all’elettronica non dovrebbero modificare molto il quadro – ha concluso il general manager -, dal punto di vista aerodinamico ci saranno più restrizioni perché le dimensioni della carena saranno inferiori”. Sul piano della competizione, invece, non ci sarà che da correre.