Rischiare la vita ogni settimana per venti anni e poi ritrovarsi a letto immobile per un incidente sugli sci. E’ il dramma che da dodici mesi sta vivendo Michael Schumacher, 7 volte campion del mondo di Formula 1. Il 29 Dicembre 2013 il “Kaiser” alle ore 11:00, durante una discesa tra le piste Chamois e La Bichesulle, sulle nevi della località francese di Méribel in Savoia (Francia), è caduto battendo violentemente la testa contro una roccia. Ricoverato d’urgenza al Centro Ospedaliero Universitario di Grenoble, in stato semicomatoso, è stato sottoposto ad operazione neurochirurgica per il grave trauma cranico subìto e per un’emorragia cerebrale.
Da allora le notizie sulle condizioni di salute dell’ex pilota tedesco sono state tante, forse anche troppe. Per molti mesi si è temuto che Schumi non ce la facesse o che avrebbe dovuto fare i conti con una disabilità perpetua. Ma nessuno, dopo un anno, conosce la sua reale situazione. Si sa che dallo scorso Giugno non si trova più in ospedale e ha iniziato un periodo riabilitativo in una clinica privata. Le ultime novità sono di ieri: Michael ancora non parla, ha problemi di memoria ma “riconosce i suoi cari”. Lo ha raccontato l’amico del campione, pure lui ex pilota, Philippe Streiff. Al momento non è possibile sapere quali delle facoltà fisiche e mentali perdute a seguito dell’incidente riuscirà a recuperare. Di sicuro ieri come oggi, in pista o nella sfida per la vita, Schumi non ha smarrito la voglia di lottare e di vincere.