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Udine amara per la Roma, vola la Juve

La Juve non si ferma, supera la Spal e vola momentaneamente a più nove sul Napoli atteso domani alla sfida interno contro il Chievo. Frena la Roma che crolla inaspettatamente a Udine e si allontana sempre più dalla zona champions. Vince come da pronostico l’Inter che liquida senza affanni il Frosinone e aggancia il Napoli al secondo posto. 

Qui Juve

Cristiano Ronaldo sarà pure amareggiato per essere stato estromesso dalla corsa al prossimo Pallone d'Oro, ma sa come “vendicarsi” in campo, ovvero a suon di gol. Ed è stato proprio il portoghese ad aprire il sabato bianconero all'Allianz Stadium contro la Spal alla mezz'ora del primo tempo: punizione di Pjanic e piattone di controbalzo del portoghese per il vantaggio Juve. Un vantaggio legittimato da una prestazione senza sbavature, senza che la Spal potesse in un certo qualmodo provare a dare fastidio ai campioni d'Italia. Anzi, è Gomis e la retroguardia spallina, a salvarsi da un'altra capitolazione che però arriva dopo un'ora di gioco per effetto del gol di Mario Mandzukic con Ronaldo ancora protagonista attivo. Il portoghese si invola  sulla fascia e la mette dietro per Douglas Costa che ci prova di mancino, palla respinta e come un falco Mandzukic fa secco ancora il portiere ferrarese. Un dominio netto e incontrastato da parte dei bianconeri che volano, in virtù di questo successo, a +9 sul Napoli che però deve scendere in campo domani al San Paolo contro il Chievo e potrebbe di conseguenza riportarsi a meno sei. Ma intanto l'effetto della classifica è questo. Domani, è un altro giorno.

Qui Roma

Altro giro, altro crollo. Altro che ripresa, altro che Champions da riprendere. La Roma perde malamente alla Dacia Arena contro l'Udinese 2.0 del nuovo corso Nicola cui basta un guizzo di De Paul per blindare un successo atteso quanto meritato da parte della formazione friulana per quanto fatto vedere nel corso di una ripresa scoppiettante che, oltre al gol, ha portato più volte i bianconeri dalle parti di Mirante che per l'occasione ha rilevato Olsen tra i pali vittima di un risentimento muscolare. All'atto pratico, una partita dai due volti. Una prima parte battezzata dai giallorossi, che hanno pressato alto e tenuto il campo con sufficiente disinvoltura schiacciando i friulani nella loro metà campo. Una parrtita di sofferenza e sacrificio per la squadra di casa, votata alla difensiva, con un modulo iniziale 3-5-1-1 che in fase di non possesso si è materializzato in un 5-4-1, ovvero particolarmente difensivo. Ma d'altra parte l'Udinese non aveva altra scelta vista una situazione di classifica non propriamente brillante. E la Roma? Come le celebri stelle di Anton Giulio Maiano, è rimasta a guardare, perché possesso palla prolungato non è sinonimo di vittoria. La Roma nella prima parte di gara, ha sprecato molto: Schick, preferito nell'ottica del turn over in vista del Real Madrid, ha steccato l'ennesima occasione. Prestazione anonima: c'è, in campo, ma non si vede. E non va meglio con i compagni di reparto, perché Kluivert produce molto ma raccoglie il nulla perdendosi sempre all'ultimo momento. E stessa cosa dicasi per El Shaarawy che pure ha avuto tra i piedi ghiotte occasione, ma senza mai concretizzarle. Così la Roma non è potuta passare all'incasso. Lo ha fatto l'Udinese che nella ripresa ha trovato il gol, grazie ad una disattenzione della retroguardia romanista che su rimessa laterale, si è dimenticata di  Rodrigo De Paul che si è presentato solo davanti a Mirante, uccellandolo sul primo palo. In precedenza, l'episodio che ha fatto infuriare Di Francesco, ovvero il fallo da rigore su Lorenzo Pellegrini che avrebbe potuto cambiare l'inerzia della partita. Ma così non è stato, Fabbri non lo ha ritenuto episodio da var, cosa che invece ha fatto in occasione del raddoppio udinese annullato per un tocco di braccio di Pussetto che si è aggiustato il pallone prima di battere a rete. E la Roma, che ha iniziato ad attaccare ventre a terra, ma con la sola forza della disperazione, non  è riuscita a raddrizzarla.  L'Udinese si rialza e coglie una vittoria di grande importanza per la sua stagione. Per la Roma un doloroso kappao, ha fatto bene nella prima frazione, ha costruito molto ma non ha saputo graffiare. Un altro passo indietro. E la zona champions e sempre più lontana.

Qui Inter

Rispettato il fattore campo nel sabato di serie A con l’Inter che al Meazza riduce ai minimi termini il Frosinone. La banda Spalletti s’impone per 3-0 per effetto dei gol messi a segno da Keita in avvio e dal raddoppio nella ripresa di Lautaro Martinez ed ancora da  Keita nella parte discendente del match che rilancia le ambizioni nerazzurre dopo il flop di Bergamo e permettono di continuare a volare alto, soprattutto una iniezione di fiducia in vista della sfida di inizio dicembre all’Olimpico contro la Roma. 

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