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Tutti ai blocchi di partenza: al via i mondiali in vasca corta di Windsor

Fine della ricreazione. Muscoli scaldati, allenamenti intensificati e nuove sfide da affrontare, ad appena 4 mesi dalla fine dei Giochi olimpici. A Windosr, in Canada, c’è l’appuntamento con i mondiali di nuoto in vasca corta, evento biennale tutt’altro che da sottovalutare. Se non altro, perché sarà l’occasione di vedere di nuovo in acqua gente come Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti, rispettivamente oro e bronzo nei 1500 stile libero a Rio de Janeiro. Attesa anche per Federica Pellegrini, impegnata nei 200 metri stile libero, a caccia di riscatto dopo la cocente delusione olimpica. Dovrà vedersela con l’ungherese Katinka Hosszu, vincitrice di 3 ori in Brasile e stra-favorita sulla breve distanza.

La ribalta canadese potrebbe essere l’ultimo treno anche per Fabio Scozzoli. Nel 2011 fece gridare al fenomeno con il meraviglioso doppio argento conseguito ai mondiali di Shanghai nei 50 e nei 100 rana. Tuttavia, da lì in poi, è stata solo discesa. Male ai Giochi di Londra del 2012, malissimo quattro anni dopo (nemmeno qualificato). Colpa di un infortunio e di un ginocchio capriccioso, che ha rischiato di metterne in dubbio ogni certezza, a fronte di un talento eccelso. Nel corso dell’ultima stagione agonistica, invece, Fabio ha ricominciato a nuotare su buoni livelli, rientrando in ottica azzurra sotto la nuova/vecchia guida di coach Tamas Gyertyanffy: 26″40 sui 50 al Trofeo “Nico Sapio” e 57″89 sui 100 al “Gran premio d’Italia 2016”. Sufficienti a sperare in una buona prova, magari in una medaglia, considerando che il britannico Adam Peaty, dominatore dei 100 a Rio, non ci sarà.

A proposito di assenze, quello di Windsor rischia di essere, per quanto riguarda la parte femminile, un mondiale a marca Hosszu, alla luce dei forfait annunciati dalla svedese Sarah Sjostrom (3 medaglie a Rio), dall’australiana Emma McKeon (4 titoli,  3 dei quali nelle staffette) e, soprattutto, dal fenomeno assoluto Katy Ledecky (19 anni e già 5 ori olimpici, 4 in Brasile). Doveroso provarci, quindi, per Federica Pellegrini, a caccia dell’unico oro mancante nella sua bacheca.

Sul fronte maschile, l’attesa maggiore è legata a Paltrinieri, campione olimpico in carica. “Greg”, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, è tornato a parlare dei 1500 iridati: “Mi sveglio con gli incubi come se fossi prima della finale. La tensione che avevo all’Olimpiade è indescrivibile. Magari dal di fuori sembro sempre molto distaccato. Ma dentro sentivo la pressione”. L’obiettivo è confermarsi anche in vasca corta: “Devo pensare a ripartire come se non fosse successo niente: ho 22 anni, e mi voglio mettere di nuovo in gioco. Spero di avere rivali, di vivere grandi battaglie: ne ho voglia”.

Gabriele Detti, fresco bronzo nei 400 e nei 1500 stile libero a Rio, sarà il primo italiano a calarsi in acqua, proprio nella gara da 16 vasche. Il livornese si presenta col settimo crono mondiale (3’40”90): le premesse per una buona prestazione ci sono, per confermare il risultato dei Giochi e, magari, per cancellare le esperienze sulla breve distanza nelle precedenti rassegne di Doha e Istanbul (nemmeno in finale).

Senza atleti come Magnini e Orsi (non convocati), qualche speranza tra i magnifici 11 (l’esiguo numero degli azzurri presenti) è riposta in Luca Dotto. Lo stileliberista veneto, pur non medagliato, è stato sostanzialmente tra i più positivi ai Giochi. Si misurerà nei 50, 100 e 200, a caccia di una finale nella quale, magari, dire la sua.

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