Non bella, ma vincente, l'Italia che passa (3-1) in Armenia al termine di un match niente affatto facile. Meglio gli armeni in avvio. Karapetyan trova il vantaggio con l'Italia che deve arrotare i bulloni. Belotti firma il pari e chiude con l'uomo in più. Che però non basta nella ripresa per mettere il bavaglio ai generosi armeni. Nel momento migliore dei padroni di casa arriva il vantaggio di Lorenzo Pellegrini e chiude i giochi una autorete del portiere Hayrapetyan. Italia non bellissima e lontana dalle precedenti esibizioni e dallo stile manciniano. Ma contava vincere e i tre punti sono arrivati. Quinta vittoria in cinque uscite, necessaria per avvicinarsi al traguardo della qualificazione a Euro 2020. Domenica altro giro, in Finlandia.
Vantaggio armeno
Mancini conferma l'Italia vista nel ritiro di Coverciano, con Barella in mediana al posto di Sensi che pure è partito alla grande in campionato. Davanti non c'è Immobile, spazio a Belotti, mentre dietro la coppia centrale è composta da Bonucci e Romagnoli con il milanista che ha preso il posto dell'infortunato Chiellini. Nell'Armenia, occhi puntati sul neo romanista Mkhitaryan che nel 4-2-3-1 gioca a ridosso dell'unica punta Karapetyan, e per lui prove generali di giallorosso. I padroni di casa, terzi nel girone dietro Italia e Finlandia, debbono provare il colpo grosso per mantenere vive le speranze di andare ai prossimi europei, mentre l'Italia, tra stasera e la sfida in Finlandia, prova a chiudere i giochi qualificazione. Aspetti l'Italia ma l'Armenia inverte i ruoli, pressing alto a togliere fiato e respiro agli azzurri che fanno fatica ad uscire chiusi nella morsa armena. Meglio i padroni di casa in avvio, soprattutto sulla fascia sinistra, dove Florenzi viene lasciato troppo solo e finisce per soffrire le folate armene. E arriva pure il vantaggio dei padroni di casa dopo appena una decina di minuti, complice una palla persa da Barella sulla trequarti, con Barseghyan che parte in controgioco, bravo a tagliare al momento giusto per l'inserimento di Karapetyan che seppur defilato, infila un diagonale pazzesco che non lascia scampo a Donnarumma. Vantaggio meritato, per volume di gioco prodotto. Italia in difficoltà. Gli azzurri si muovono lenti e prevedibili, affidando alle giocate dei singoli le uniche occasioni.
Pari azzurro
Mancini scuote i suoi che alzano il baricentro. Verratti è ispirato ed è nettamente il migliore negli azzurri, insieme a Belotti che ha scaldato i motori anzitempo avendo giocato i preliminati di Europa League con il Toro (7 gol in otto partite). Verratti prende una sciocca ammonizione che lo costringerà a saltare la Finlandia. Cresce Emerson Palmieri, già il migliore in occasione delle gare con Grecia e Bosnia e dai suoi piedi nascono pericoli per la retroguardia armena. Il pari è una giocata fantastica del solito Emerson che se ne va sulla fascia sinistra e la mette in mezzo sul secondo palo dove Belotti è bravo a liberarsi della marcatura del suo angelo custode e al volo a metterla dentro. Parità ristabilita e adesso è l'Italia a far valere il miglior tasso tecnico. Bernardeschi scheggia la traversa con un'azione personale, ma adesso è tutta un'altra Italia, con gli azzurri che prendono a fare quello che è nelle loro corde. Armenia costretta ad arretrare il baricentro, cresce anche Jorginho che mette in mezzo un pallone invitante per Belotti che di prima intenzione la mette dentro, ma la sua posizione era irregolare al momento del lancio. La partita sin incattivisce, qualche screzio di troppo. Belotti sfiora il nuovo vantaggio con un diagonale sul secondo palo, ma strozza troppo la conclusione e palla che finisce fuori di poco. In pieno recupero, l'Armenia, già in difficoltà, rimane in dieci e perde il suo attaccante di riferimento. Karapetyan salta con il gomito largo su Bonucci, secondo giallo e ritorno mesto negli spogliatoi. L'Italia spinge ancora con una triangolazione di prima Jorginho, Chiesa, Belotti con il torinista che liscia clamorosamente davanti alla porta. All'intervallo, ha fatto tutto l'Italia, poco reattiva in avvio con l'Armenia che ha sfruttato il pressing alto per mettere in difficoltà la retroguardia azzurra. Una volta riprese in mano le redini del match, si è vista l'Italia di Mancini che ha fatto la partita, trovato il pari e sfiorato più volte il raddoppio.
Ripresa
Mancini in avvio è costretto a riprendere Bernardeschi e Chiesa che non rispettano le consegne e rimangono avulsi dal gioco. Il ct non gradisce e si fa sentire tanto da togliere Chiesa per far spazio e Lorenzo Pellegrini che va a posizionarsi a sinistra in tandem con Emerson, mentre Sensi prende il posto di Barella. L'Armenia, trascinata dalla sua gente, ritrova coraggio e ci vuole una grande chiusura di Emerson su Mkhitaryan per evitare guai. Mancini continua a sbraitare in panchina, non è contento dei suoi, adesso slegati e se la prende pure con Pellegrini che toglie a Sensi la battuta di un calcio di punizione. Passano i minuti e l'Italia fatica a decollare nonostante il vantaggio numerico. Difende e chiude bene l'Armenia che fa densità in mezzo al campo, con l'Italia che fa fatica sviluppare il gioco. Esclusa le mezz'ora centrale della prima frazione, l'Italia “manciniana” non s'è vista. Lenta, prevedibile, impacciata. Armenia più tonica dal punto di vista fisico, Hovhannisyan si avventura in una percussione centrale, semina come birilli quattro azzurri e per nostra fortuna non vede un compagno a rimorchio e si fa stoppare da Bonucci al momento della conclusione. Il centrocampista della Roma avrà pure fatto arrabbiare Mancini in avvio, ma è innegabile che sia entrato bene in partita. Il romanista è ispirato e trova il gol nel momento peggiore della nostra nazionale, bravo a spizzare un centro al bacio di Bonucci. Italia in vantaggio con l'Armenia che accusa il colpo. Anche Sensi è entrato bene in partita e da un suo centro, Belotti controlla e calcia di sinistro sul primo palo. La palla tocca i montante e finisce in rete con la collaborazione del portiere armeno che l'accompagna oltre la linea bianca finendo sul tabellino dei marcatori: 3-1 Italia, con gli azzurri che mettono il punto esclamativo sul match. Fuori anche Bernardeschi, dentro Lasagna nel finale di gara dove c'è solo da controllare. Pellegrini va vicino al quarto gol e alla doppietta personale, Belotti va in gol ma viene annullato per un offside inesistente: gol regolare. E finisce qui, con la preziosa vittoria azzurra perché i tre punti contro i generosissimi armeni, vale un altro passo in avanti verso i prossimi europei. Domenica in Finlandia altro test per avvicinarsi al pass verso la fase finale di Euro 2020.