Mark Cavendish va a terra e Peter Sagan va a casa: epilogo incredibile per questa quarta tappa del Tour de France, segnata dal colpo proibito del campione del mondo nei confronti del ciclista inglese, arrivato in piena volata a non più di qualche centinaio di metri dal traguardo, tagliato per primo dal francese Arnaud Demare. Dapprima è arrivata la sanzione, con 30” di penalità; poi i giudici hanno ritenuto ben maggiore la gravità del gesto di Sagan (a seguito del quale, secondo la giuria, Cavendish è finito rovinosamente contro le transenne, risalendo poi in bici visibilmente dolorante) e identificato come determinante al fine della caduta, decretandone la squalifica da una competizione che, solo nella giornata di ieri, lo aveva visto assoluto protagonista, autore di una vittoria memorabile nonostante avesse perso un pedale.
Cavendish: “Perché quel gomito alto?”
“Non sapevo neanche che ci fosse Cavendish dietro di me – ha spiegato lo slovacco -. Arrivava da destra, io volevo andare a ruota. Lui stava arrivando velocissimo, non ho avuto il tempo di andare sulla sinistra. Ci siamo toccati ed è caduto, mi dispiace”. Certo è che, al di là della decisione dei giudici di gara, il dubbio sull’accaduto resterà senz’altro una costante di questo Tour: gomito alto di Sagan o mossa rischiosa del britannico? Dal canto suo, Cavendish non lancia accuse specifiche, limitandosi a dire che va “d’accordo con Peter, ma non lo capisco. Un incidente è un incidente ma vorrei solo sapere il perché di quel gomito alto”.
Geraint a terra ma resta maglia gialla
A ogni modo, a contare è la decisione dei giudici: se finora si era in attesa di capire se il ciclista inglese (ricoverato in ospedale per diverse escoriazioni e per una brutta botta alla spalla) si sarebbe presentato o meno alla partenza della quinta tappa (da Vittel a La Planche des Belles Filles), la diagnosi di frattura lo ha costretto al ritiro. L’unico dato certo è l’addio forzato alla corsa da parte del campione del mondo, il quale dovrà rinunciare all’obiettivo di conquistare, per la sesta volta di fila, la maglia verde di leader della classifica a punti. Un finale amarissimo, al termine di una tappa caratterizzata, del resto, da molte cadute eccellenti: prima fra tutte, quella della maglia gialla, Geraint Thomas, il quale ha comunque conservato la leadership della corsa. Brutto capitombolo anche per il tedesco John Degenkolb, coinvolto nella caduta di Cavendish ma, a differenza del britannico, rialzatosi senza conseguenze.