La zampata che non ti aspetti nella corsa gialla la piazza proprio l’uomo di punta della cerchia italiana al Tour de France: Fabio Aru, terzo in volata nel tappone pirenaico da Pau a Peyragudes, conquistato da Romain Bardet, stacca di 6” il rivale Froome in classifica generale, indossando per la prima la Maglia gialla di questa emozionante competizione sulle strade di Francia. Il sardo dell’Astana si è ritagliato il sorpasso sul britannico del Team Sky regalando un arrivo da manuale in salita e lasciando le briciole all’avversario, staccato dal vincitore della dodicesima tappa, Bardet, di ben 22 secondi, a conferma di una condizione fisica non ottimale nella tornata odierna. Ha fatto tutto bene, invece, Fabio Aru che ora si gode il momento: “È un’emozione indescrivibile. Nella vita bisogna provarci: lo strappo finale era durissimo, sono andato a tutta. Non ho vinto, ma sono felice”.
Froome: “Non ne avevo più”
A confermare l’evidente finale “no” di questo dodicesimo appuntamento del Tour è stato lo stesso ciclista britannico che, ai microfoni della Rai, non ha cercato alibi: “E’ stato un arrivo molto duro, non avevo più le gambe per stare al passo con gli altri. Per fortuna c’è molta strada ancora da percorrere quindi i giochi restano aperti. Faccio i miei complimenti a Bardet per la vittoria della tappa e ad Aru per aver conquistato la Maglia gialla. Ho fatto il massimo nel finale ma non avevo le gambe per seguire i miei avversari”. E, se Froome non si scoraggia, il corridore nostrano tiene i piedi ben saldati in terra: “Manca tanto, non sarà facile”.
La prossima tappa, da Saint Girons a Foix, sarà il primo di altri 9 appuntamenti da affrontare per cercare di fare la storia: Aru, che ha strappato la maglia del leader a Froome dopo 7 giornate (dopo aver peraltro già vestito quella a Pois degli scalatori fra la quinta e la settima tappa), dovrà affrontare con saggezza i 101 chilometri di distanza dalla partenza al traguardo per cercare di mantenere il primato. Non un’impresa impossibile ma di cammino da fare ce n’è davvero molto. Intanto, una giornata da primo della classe fa bene a tutti, specie a lui e al suo team, al quale ha dedicato questo importantissimo risultato.