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Totti, Maradona e Ronaldinho, “Uniti per la Pace”, incantano l’Olimpico

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In una fredda serata d’inizio autunno, allo Stadio Olimpico di Roma, è andata in scena la seconda edizione della manifestazione “Uniti per la Pace“, una partita di beneficenza voluta da Papa Francesco, il cui ricavato andrà a sostegno delle popolazioni terremotate. Nel pomeriggio, Bergoglio, incontrando le stelle del calcio che avrebbero disputato il match, ha parlato di pace e a tutti ha donato una medaglia con inciso sopra un ulivo, quello stesso che è stato poi piantato prima della partita a bordo campo da campioni come Maradona, Ronaldinho e Totti.

Gli spalti non sono pieni di spettatori, circa diecimila, ma il loro calore si fa sentire. Infatti, un boato accoglie l’ingresso in campo di Totti e Maradona. Si respira un clima di festa: adulti e bambini rimangono incantati dalle spettacolari giocate dei due numeri dieci, qualcuno tenata anche l’invasione di campo per poter abbracciare i propri idoli, visti solo in tv, ma la sicurezza è lesta a recuperare i due invasori. Un match straordinario (giocano i grandi fenomeni del pallone dopotutto, lo show era assicurato), purtroppo macchiato da una lite proprio tra la mano de Dios e Veron mentre fanno ritorno negli spogliatoi al termine della prima frazione di gioco.

Totti e Maradona indossano la stessa maglia, quella blu, con lo stesso numero: dieci. Anche il riscaldamento non ha deluso: a palleggiare con Francesco e Diego ci sono due compagni speciali: Diego junior e Cristian, i rispettivi figli, di 29 e 11 anni. Il piccolo Totti si diverte con Maradona che aveva conosciuto nello spogliatoio poco prima. “Lui è il calcio”, gli ha detto Francesco. Il calcio d’inizio è loro: Maradona per il capitano giallorosso. Nella squadra blu compaiono anche Cafu, Candela, Burdisso, Di Natale (in forma smagliante) e Mauri, storico rivale del dieci giallorosso in tanti derby. La squadra bianca non è da meno. Capitanata da Ronaldinho, mette in mostra Veron, Davids, Bojan e Abidal. In panchina, due allenatori d’eccezione: Capello e Karanka, che, tuttavia, lasciano decidere tutto ai calciatori. Si divertono tutti, soprattutto Totti e Maradona, che scherzano anche sulla fascia da capitano. L’argentino la vuole dare al romanista, argomentando: “Qui è casa tua”, ma Francesco non ci sta e replica: “No no, sei tu il capitano”.

Il match, trasmesso su Rai1, termina 4-3 per i bianchi, che si portano a casa il trofeo, un ulivo d’argento. Marcatori della serata sono Di Natale, Kanoute, Totti (con un grandioso destro a giro su assist di Maradona), Bojan, Crespo, Burdisso e Cavenaghi. Maradona, all’uscita dallo Stadio, ai giornalisti presenti ha dichiarato: “Il Napoli sabato vince con la Roma, e sicuramente può battere anche la Juve. Speriamo che Gabbiadini possa trovare la via del gol già nei primi minuti così prende fiducia. Totti è un fenomeno e deve giocare fino a cinquant’anni. Gli ho detto: ‘Francesco ti prego non lasciare il calcio altrimenti io mi annoio come un matto'”. Una frase seguita dalla replica, sotto forma di battuta, del numero dieci giallorosso: “E che è il presidente della Roma?”. poi, tornando sul prossimo match di campionato, il Capitano ha affermato: “Sarà una partita durissima quella col Napoli. Anche senza Milik il Napoli è forte uguale; gli auguro una pronta guarigione perché se lo merita. L’anti-Juve uscirà dalla sfida di sabato. Ora che ho giocato con Maradona posso anche smettere”.

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Sulla partita di sabato ha voluto dire la sua anche Diego Maradona Junior, entrato in campo nel secondo tempo: “La cosa più bella è ritornare come eravamo prima due tifoserie e società amiche senza violenza. Il calcio ci deve unire e non dividere. Speriamo che sia una festa di sport e che vinca il migliore… quindi il Napoli“. In zona mista, anche  Gianluca Zambrotta ha commentato il match, soffermando, in particolare, sullo stile di Totti: “L’ho visto bene, può fare ancora la differenza. Spero per lui per la Roma e per il calcio italiano che possa restare ancora a lungo in campo”. Anche Rodrigo Taddei, ex giallorosso, ha rilasciato alcune dichiarazioni su Totti e Maradona: “E’ uno di quelli che speri che non smettano mai, non c’è differenza di tocco di palla. Tutti i grandi campioni, incluso Totti. I tifosi li vogliono vedere giocare”.

 

 

Fabio Beretta: